FALCONE / MUORE BRUCIATO UNO DEGLI AGENTI DELLA SCORTA

Muore bruciato e solo uno degli uomini della scorta di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Si tratta del cinquantasettenne Walter Cucovaz, che per un puro miracolo si salvò dalla strage di Capaci, perchè quella tragica mattina del 23 maggio 1992 non era di turno, come di consueto, per la scorta di Falcone.

E’ finito proprio nella notte di Capodanno, tra botti e tric trac, solo, abbandonato da tutto e da tutti, depresso, anche perchè qualche settimana prima era morto il suo migliore amico, un altro poliziotto. Con ogni probabilità si è addormentato mentre stava ancora fumando; il fumo e il fuoco si sono rapidamente propagati incenerendo la sua piccolissima abitazione in via delle Ferriere, alla periferia di Savona.

Una vita dedicata allo Stato e alla tutela dei magistrati di trincea; ma anche di personaggi di spicco, come gli capitò quando fece parte del team che tutelava la sicurezza dell’allora numero uno della Confindustria Sergio Pininfarina.

Si era addestrato alla scuola di polizia giudiziaria, amministrativa e investigativa di Brescia, reparto “scorte”. E specializzato in guida veloce, tiro al bersaglio, karate, judo, tutto il bagaglio che serve ad un perfetto agente di scorta.

Nel 1982, a 22 anni, fu destinato, a Palermo, per la scorta di Falcone e Borsellino. Poi venne trasferito in Lombardia, nel periodo in cui il terrorismo delle Bierre si faceva sentire.

Quindi il ritorno in Sicilia. Di nuovo per proteggere le vite dei due simboli della lotta alla mafia. Quella mattina di Capaci però non era il suo turno di scorta.

Ora muore solo, abbandonato da quello Stato per il quale ha dedicato tutta la sua vita. E senza lo straccio di un ricordo “ufficiale”.


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