Sos Campi Flegrei. Non arrivano infatti buone notizie dal versante scientifico sul fronte sismico: secondo un recentissimo studio internazionale i terremoti nell’area sono con ogni probabilità destinati ad aumentare per numero, frequenza ed intensità.
Lo studio è stato redatto da una serie di esperti (Giuseppe De Natale, Roberto Moretti, Roberto Schiavone, Renato Somma, Claudia Troise) che fanno capo sia all’Istituto italiano di geofisica e vulcanologia che al gemello parigino; ed è stato pubblicato dalla rivista scientifica “Earth Science Reviews”.
Una delle tesi di fondo è che “il sollevamento in atto negli ultimi 13 anni non è causato da intrusioni dirette di magna, ma da perturbazioni del sistema idrotermale”. I rischi eruttivi, a questo punto, sono molto bassi. Ma non è finita qui.
Perchè “l’evoluzione più probabile della situazione concerne l’aumento della sismicità con l’aumento del sollevamento che avevamo già ipotizzato in uno studio del 2017. Per cui è lecito aspettarsi sciami sismici più numerosi e di intensità crescente, perchè la tendenza al sollevamento del suolo continua”.
Viene auspicata una attenzione sempre maggiore da parte della Protezione civile, dal momento che ad oggi non sono stati definiti eventuali piani di evacuazione, e molto poco è stato fatto, dalla stessa Protezione civile, sul fronte della prevenzione e dell’organizzazione, come ha più volte denunciato – inascoltato – il vulcanologo Enzo Boschi. Osserva un esperto: “Ma se la protezione civile in Campania non ci azzecca neanche con le previsioni del tempo, e fa chiudere le scuole quando splende il sole… figurarsi con eventi più gravi. Siamo alla preistoria”.
Ma torniamo allo studio internazionale. Ecco uno degli avvertimenti principali: “vanno approfondite le ricerche sulle possibili, future intrusioni di magma e sulle perturbazioni del sistema idrotermale, non solo per far luce sul vulcanismo della caldera flegrea, che è, tra tutte le tipologie vulcaniche, il più esplosivo e meno conosciuto sulla Terra; ma anche per opportune misure di protezione civile, che sono cruciali, soprattutto in zone altamente popolate”.
Ma a quanto pare la protezione civile in Campania dorme sonni profondi…
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