MACROREGIONE MEDITERRANEA / PARTE DA NAPOLI PER IMPULSO DEL DIFENSORE CIVICO

Parte da Napoli la costruzione della “Macroregione Mediterranea”. I comitati promotori, da anni in azione, hanno scelto infatti come Amministrazione procedente quella del Difensore civico della Campania.

L’obiettivo è ambizioso, tante volte auspicato da questo o quel politico di turno, ma effettivamente mai portato a termine. Anzi, i partiti fino ad oggi si sono opposti, sotto traccia, con una manfrina, alla sua realizzazione che vede in prima linea i cittadini, le associazioni, i gruppi e non le lobbies finanziarie che fino ad oggi hanno condizionato l’esistenza della Unione Europea.

L’iniziativa, comunque, nasce in sinergia con la stessa Ue, che prevede lo strumento della Macroregione perchè si possa intervenire con maggiore velocità ed efficienza in questo o quel settore.

Ecco cosa viene stabilito in sede Ue: “Le Macroregioni sono state istituite dall’Unione Europea per la coesione, realizzando interventi in campi quali ambiente, energia, ricerca, trasporti, lotta alla criminalità e per affrontare le sfide comuni relative ad una determinata area geografica. Oltre ai territori Ue – è questo il punto essenziale – sono compresi in ciascuna Macroregione gli altri Paesi extraeuropei correlati. Le fasi della Macroregione sono due: alla prima fase del varo, segue la seconda fase della strategia macroregionale da parte delle istituzioni europee”.

Fino ad oggi sono state varate 4 Macroregioni: nel 2009 venne approvata la strategia della Macroregione del Mar Baltico; nel 2010 è la volta della Macroregione del Danubio; quindi nel 2014 della Macroregione Adriatico-Ionica e nel 2015 della Macroregione Alpina.

La Macroregione Mediterranea si propone i seguenti obiettivi immediati:

  • Salvaguardare il mar Mediterraneo
  • Promuovere la reciproca conoscenza e socializzazione tra i popoli
  • Promuovere la crescita sostenibile in termini economici, sociali e culturali in tutta l’area, sia nelle regioni del Sud Europa che in quelle del nord Africa (istruzione superiore e ricerca)
  • Migliorare le infrastrutture stradali e ferroviarie, dei porti, degli interporti e degli aeroporti per creare un Sistema integrato e nuove opportunità di sviluppo che riducano la necessità di migrazione
  • Sviluppare e gestire un piano condiviso di utilizzo delle energie alternative (piano solare del Mediterraneo e piano eolico mediterraneo).

L’avvocato Giuseppe Fortunato, Difensore civico della Regione Campania

Scendendo ancor più in concreto, ecco alcuni obiettivi per quanto concerne trasporti e infrastrutture. Osservano i promotori: “Con la revisione delle reti di Trasporto (Trans-European Network-Transports) prevista nel 2021 e la revisione del Regional Transport Action Plan, occorre formalizzare il piano di integrazione tra la Rete di Trasporto TEN-T e la Rete di Trasporto Trans-Med”.

“Tali accordi – viene aggiunto – devono creare le condizioni non solo per il completamento nei tempi stabiliti degli interventi previsti sia nel Sud Europa che nel Nord Africa, ma anche per la realizzazione dell’Afrotunnel di Gibilterra e del collegamento stabile nello Stretto di Messina, realizzati nel rispetto delle specifiche Tecniche di Interoperabilità Europee e nella pianificazione del loro uso in esercizio. Insieme ad un notevole sviluppo occupazionale, le nuove infrastrutture sono trainanti per implementare l’integrazione al processo di globalizzazione del commercio mondiale, nonché sono una risposta europea e concordata dell’inarrestabile aumento demografico del continente africano nei prossimi decenni”.

Come si vede dagli obiettivi, è chiaro il ruolo trainante dell’Italia. Un ruolo, del resto, che i più illuminati economisti e sociologi le hanno sempre riconosciuto.

Tra le iniziative più suggestive l’Afrotunnel, in modo che Europa e Africa siano realmente più vicine, unite in uno sforzo civile e politico comune.

L’Assemblea si è tenuta a Napoli, nella maestosa cornice dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici che ha sede nello storico Palazzo Serra di Cassano. In prima fila, dunque, il Difensore civico della Campania ed anche Civicrazia, una coalizione di oltre 4 mila associazioni nazionali e internazionali, da sempre schierata per far rispettare il primato dei diritti dei cittadini sulle pastoie politico-burocratiche.

Nel corso dell’Assemblea è stato sottolineato il punto che ha rappresentato un tema base: stabilire quale fosse l’Ente proponente di tutto il processo di creazione e avvio della Macroregionae Mediterranea. C’era il timore che si potesse verificare il solito ‘cappello’ politico o meglio partitico, ossia questo o quel presidente di Regione pronto a sedersi sulla poltrona di turno.

Invece, è passata la linea di affidare lo start (in qualità di Autorità Pubblica meridionale proponente) proprio al Difensore civico della Campania, l’avvocato Giuseppe Fortunato, fresco di nomina dopo aver combattuto una lunga battaglia, durata otto anni, per vedere trionfare il principio del “merito” sul criterio della lottizzazione partitica.


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