Incoerenza aggressiva di Lega e soci

Sfumato nel silenzio il je accuse per i reati e l’inefficienza della Raggi, zittito dal clamore che monopolizza l’interesse generale degli italiani, dei cittadini per dirla come piace ai grullini, è in atto un ritorno di fiamma del fuoco nemico, culminato la protesta di migliaia di arrabbiati che hanno contestato la sindaca per il degrado di Roma: “Raggi, dimettiti” “Sindaca, una buca ti inghiottirà”. Ai vertici dei 5S, i bitorsoli non fanno difetto, tante sono le tegole piovute sul loro capo: per mesi, per lasciare campo ad altre priorità, hanno messo la sordina all’ineguagliabile inefficienza della prima cittadina della capitale, peccato mortale della superficialità che affligge i pentastellati. Come per il pesce, il malgoverno della città manda odore di marcio dalla testa e i nodi vengono al pettine. Il comitato dei contestatori: “Vogliamo che Roma torni a essere la capitale: inclusiva, accogliente con un’idea del futuro”. Il futuro, per i gialloverdi, sarebbe un sindaco leghista, massimo affronto per Roma e i romani. Alternative? Il Di Battista globetrotter da un anno nel mondo è ora in vista di rientrare in Italia, dopo aver emanato dal dorato esilio proclami, giudizi, condanne contro tutto e tutti. Sarà l’erede della Raggi? Manca solo lui, figlio orgoglioso di un padre fascista, aperto tifoso del pauroso incremento di salti nel buio della destra, che con l’annunciata elezione in Brasile di Bolsonaro (ultra destra) assume paurose dimensioni antidemocratiche. Applaude il Salvini “Ce l’avevo duro” e il prossimo presidente, basiliano, grato per il “bravo, bene, bis” del valpadano gli promette di consegnare all’Italia il terrorista Cesare Battisti.

Conte allo sbando. Per giustificare la retromarcia che dà il via al gasdotto Asia-Puglia, spaventa i no Tap con la minaccia di penali milionarie in caso di stop ai lavori promesso a suo tempo da Di Maio. “Non ci possono essere penali, semplicemente perché non esiste alcun contratto tra Stato e TAP. Non ci possono nemmeno essere costi a carico dello Stato, semplicemente perché, non essendovi ad oggi il rispetto delle prescrizioni da parte di TAP, non vi può essere responsabilità dello Stato” Ecco l’affermazione dei senatori pentastellati Ciampolillo e De Bonis, della deputata grillina Cunial. Insomma, smascherato un bluff di Conte (imbeccato dal portavoce Casalino?)


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