L’aereo vola con ritardo e mette ansia il pericolo di perdere il successivo per completare la fine del viaggio. Il comandante prova ad offrire simbolicamente una camomilla rilassante ai passeggeri con la promessa che se il vento è favorevole riuscirà a recuperare parte del tempo perduto in attesa di decollo. Il posto 10 C, accanto al mio 10 B, accoglie a stento la mole di un imprenditore. Racconta: “Prendo 4, 5 aerei alla settimana, Penso che recupereremo”. Due chiacchiere fanno comodo per mandar via la preoccupazione di perdere la coincidenza. Trasvolando il Tirreno la conversazione cade sui migranti e Salvini. “Quello, dico io, che per agguantare i voti del cattolici si è lasciato fotografare mentre sgrana il rosario”. Il guaio è fatto. La replica dura quanto impiega il volo Alitalia per oltrepassare le Baleari e la Sardegna, pronto alla discesa su Roma. Troppo tempo. “Inutile girarci intorno”, discetta il mio vicino, “l’invasione di neri e rumeni ci ha rotto i co…ni, rubano, tolgono lavoro agli italiani, sono sporchi e sfaticati…Finalmente abbiamo qualcuno che li rispedisce a casa, anzi che non li fa partire. Finalmente abbiano l’uomo forte al posto giusto”. Mi impongo di finirla lì. Per sottrarlo al qualunquismo che gli fa tessere elogi per Salvini, non basterebbe un intero volo transoceanico.
Ho appena finito di leggere sullo smartphone quanto segue: Mattarella definisce i migranti i nuovi schiavi, vittime di una delle peggiori vergogne dell’umanità e ammonisce di non guardare altrove, perché è un problema anche italiano. Terreno di queste nuove forme di schiavitù è il fenomeno migratorio. Ogni giorno migliaia di persone mettono a rischio la vita in condizioni disperate; è una tragedia figlia delle guerre, della povertà, dell’instabilità dello sviluppo precario, alimentata e sfruttata da ignobili trafficanti di esseri umani, che li avviano a un futuro di sopraffazioni, sfruttamento del lavoro, adozioni illegali, prelievo di organi, reclutamento da parte della criminalità organizzata, sfruttamento sessuale”. Il presidente non cita i casi di grave xenofobia alimentati dal cosiddetto uomo forte, dal “ce l’ho duro” leghista, ma lo sottintende. Lui, con abituale cinismo e falsità autoassolutorie replica definendo folle chi accusa l’Italia di razzismo. Lo dice il 29 Luglio, data della nascita di Mussolini (e non a caso): “Tanti nemici, tanto onore” Non è noto se abbia pronunciato la frase cara al duce, affacciato al balcone, mentre è nella cronaca quotidiana il ripetersi di episodi di razzismo violento. L’ultimo è il ferimento dell’atleta italiana Daisy Osakue, campionessa di lancio del peso, nata in Italia da genitori africani. L’hanno aggredita perché nera e si è temuto per un danno alla cornea colpita da un uovo scagliato da un auto in corsa. Nei giorni e mesi trascorsi, altri migranti feriti, da armi da fuoco e pistole ad aria compressa, anche una bambina di 14 mesi.
Salvini: “Emergenza? Sciocchezze”. Ma quando si dovrebbe parlare di odio inculcato dal ministro dell’Interno nei confronti di migranti e italiani con la pelle nera?
Negare il razzismo, è il commento del Pd, significa esserne complice. Martina annuncia con grande enfasi la proposta di “una grande manifestazione” a Settembre, per dire che “l’Italia non cede al ricatto di razzismo e odio, ma reagisce con la cittadinanza, con la democrazia. Guai a noi se non vedessimo il rischio che stiamo correndo”.
“Il ministro dell’Interno”, dicono i vertici del Pd “deve spiegare come pensa di contrastare questi fenomeni legati a una propaganda di stampo razzistico. il suo linguaggio propagandistico e di molti militanti del suo partito”.
La dichiarazione di Martina è datata fine Luglio, a ridosso del classico mese di vacanze, tempo di ferie anche per la politica. Altrimenti perché rinviare a dopo Agosto la mobilitazione, se la cronaca ha già raccontato l’allarmante susseguirsi di violenze ai danni dei migranti?
Roberto Fico, presidente 5Stelle della Camera (non è una sorpresa): “Il razzismo va sempre combattuto, senza esitare un solo secondo”. “Scende in campo anche il sindacato, con la leader della Cgil, Susanna Camusso: “È insopportabile e inaccettabile il silenzio di governo e ministro dell’interno sugli omicidi, gli attentati i pestaggi e gli oltraggi nei confronti degli immigrati”. La Carfagna, Forza Italia: Il razzismo è razzismo, non altro”. Mancava un twett della satira? Eccolo e si deve all’ex pornodivo Rocco Siffredi: “Salvini è un sex symbol pronto per il porno”.
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