Vivisezione, Repubblica fa autogol e neanche se ne accorge.
Da un paio d’anni sulle colonne del quotidiano diretto da Mario Calabresi suonano le fanfare pro “Sperimentazione animale” e imperversano interventi della senatrice e farmacista a vita Elena Cattaneo, secondo cui “la medicina non potrebbe mai esistere senza la vivisezione”, pardòn la sperimentazione animale, come sottolinea la ‘scienziata’ che tiene a esternare tutta la sua profonda umanità.
Ma ecco che a pagina 11 dell’inserto Salute del 24 aprile fa capolino una “colonna infame”, ossia un parere del medicio (è pediatra, oncologo, ematologo) e saggista Paolo Cornaglia Ferraris titolato “Se vogliamo i farmaci servono le cavie umane”.
Un intervento che dà per ovvio e scontato l’uso di cavie umane nella sperimentazione dei farmaci: quindi giudicando del tutto inutile e anti scientifica la vivisezione. Il focus, quindi, è tutto sulla ‘moralità’ o meno di tale sperimentazione sugli esseri umani.
Per capirci meglio, di seguito alcuni passaggi. “I giovani volontari che partecipano a ricerche mediche su nuovi farmaci ricevono un compenso che va da 800 a 2000 euro per 5 giorni di prelievi ed esami. Si discute se ciò sia in contrasto con le regole che disciplinano la ricerca sugli esseri umani. Il volontario è giovane e sano e supera test che lo rendono idoneo allo status di cavia umana. Alcuni di loro diventano seriali, costruendosi un pericoloso lavoro”.
Siamo al punto centrale: “La ricerca farmacologica deve passare da esseri umani, perchè i malati traggano vantaggio da nuovi farmaci. E allora che fare?”.
E conclude: “Tutti vorrebbero farmaci nuovi ed efficaci per guarire malattie che non guariscono, ma si preferisce non sapere come avviene la sperimentazione sull’uomo”.
Una questione che medici e scienziati, appunto, preferiscono nascondere. Perchè tra l’altro non avrebbe più alcun senso nel continuare con la costosa – oltre che crudele e vigliacca – vivisezione, che a nulla serve sotto il profilo del progresso scientifico mentre serve soltanto a rimpinguare i fatturati di Big Pharma e i portafogli di pseudo ricercatori che fanno soldi squartando creature senza colpa e senza difesa.
Sottolinea Bruno Fedi, cofondatore del Movimento Antispecista e per anni docente di Medicina e Chirurgia alla Sapienza di Roma. “Lo sostengo da 45 anni: la sperimentazione animale è del tutto inutile per far progredire la medicina e per produrre nuovi farmaci. I risultati non sono assolutamente trasferibili all’uomo. Proprio per questo ogni farmaco viene poi testato su esseri umani. Allora, qual è mai il motivo per continuare con le pratiche vivisezioniste? C’è una sola ragione, quella economica: dar soldi alle industrie farmaceutiche e a chi specula con queste ricerche. Perciò è necessario far sapere a tutti i cittadini dove sta l’inganno e dove sta tutta la falsa informazione che su questo terreno ci viene propinata da anni dai media”.
Media dai quali piovono fake news a catinelle.
Ma chi recapita alla regina delle fake ‘scientifiche’, lady Cattaneo, il testo dell’articolo firmato sulla ‘sua’ Repubblica da Cornaglia Ferraris?
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