Il governatore della Campania Vincenzo De Luca un giorno sì e l’altro pure manda al diavolo i 5 Stelle o Rosetta Bindi. Stavolta tira in ballo gli ebrei.
“Il Pd vive come gli ebrei negli anni delle leggi razziali. Braccato, umiliato e senza patria. Appare un corpo estraneo alla società italiana”.
E’ in tour, il Governatore, per medicare le ferite che si sono squarciate nel suo Pd con il dopo voto. E gira nei quartieri di Napoli e del martoriato hinterland partenopeo per portare il Verbo.
“Dopo la sconfitta – proclama – ripartiamo dalla gente in carne e ossa per riflettere sugli errori di questi anni. Ma occorre una riflessione spietata”.
In carne ossa come gli ebrei ad Auschwitz.
Il parallelo con gli stermini nazisti ha fatto imbufalire la comunità ebraica locale, che a botta calda esprime “dolore e disappunto” e così accusa: “la privazione dei più elementari diritti civili e della stessa dignità degli ebrei in seguito alle leggi razziali non può essere utilizzata come termine di paragone per situazioni che afferiscono ai meccanismi della politica di qualunque Stato democratico. Pertanto l’essersi avventurati a farlo rappresenta una strumentalizzazione che offende chi ha patito in prima persona gli effetti della discriminazione antiebraica”.
E viene poi sottolineata la necessità di “prestare una maggiore attenzione a parole e concetti, al fine di evitare banalizzazioni che, oltre ad oltraggiare la memoria, danneggiano in primis l’immagine di chi se ne rende autore”.
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