Se il futuro dipendesse dai se

Se il Paese è piombato in un mix di nevrastenia collettiva, di infingardaggine, d’irriguardoso scempio istituzionale; se una pessima legge elettorale, esito di inciuci e compromessi, provoca caos, inettitudine antidemocratica; se uomini e donne italiani soffrono nausee da difficile gravidanza alla vista su quotidiani e telegiornali di pessime copie della figura del politico al servizio del Paese, se è molto imbarazzante dare voti sulla pagella dei pulcinella incapaci di strutturare il ponte di comando della nave Italia; se razzismo, liberismo, neofascismo, scorie di sinistra e soggetti politici non identificati bisticciano come comari rose da invidia, gelosia, e confliggono per fittizzi contrasti ideologici; se cresce il sentimento popolare del “chi se ne fotte della politica, è l’ultima volta che mi vedono in un seggio elettorale”, se i social ospitano contraddittorie farneticazioni di improvvisati competitori a governare il Paese, se Facebook e siti analoghi ospitano un giorno sì e l’altro pure annunci di fiocchi rossi per la nascita di un nuovo partito comunista destinato a naufragare in un amen; se rischiamo che un giovincello senz’arte né parte entri baldanzoso a palazzo Chigi da premier e un potenziale coltivatore diretto della Padania gli contenda il ruolo. Se, se, se…A chi imputare il disastro di eletti dal popolo in gran numero corrotti, truffatori, addetti alla compravendita di voti, collusi con le mafie, inetti, assenteisti, arraffatori senza alcun merito di privilegi, affaristi, incolti, indagati e condannati? Errore, i colpevoli non sono i soggetti incapaci di far nascere un governo o quanto meno non solo loro. I guai partono di lontano, dagli antenati della disattenzione, interessata, nei confronti del sistema corruzione, dai primi intrecci politica-mafie, dalla convenienza per sfaccendati di accedere al mestiere redditizio della politica, dalla discesa in campo di un soggetto titolare impunito di un clamoroso conflitto d’interessi.

E’ questa eredità che rende di ardua guarigione la patologia del sistema e se i guaritori sono i soggetti ora in corsa per governare l’Italia, il rischio di cancrena è una tragica, realistica ipotesi. Per il momento conviene tenere a distanza la grande finzione degli incarichi esplorativi a questo o quello, le risse verbali dei cosiddetti vincitori che siano i 5Stelle, movimento con molte e contrastanti anime o il centro destra, che se ancora non è alla resa dei conti a sciabolate poco manca. E il pd? Aventino, è il credo prevalente, non l’unico. C’è un’anima che intende godersi l’incapacità di grillini e leghisti a guidare l’Italia e un’altra a cui non dispiace l’idea di “stiamoci comunque”, nella speranza di raccattare qualche briciola dal piatto di chi prova a governare. E anche questa è l’Italia


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