Fa marcia indietro, il Vate di Repubblica Eugenio Scalfari. “Su Di Maio scherzavo, il mio era un paradosso”. Il contro-outing è servito. Fermo e fiero sulle sue posizioni il direttore Mario Calabresi, che continua a vaneggiare sugli straordinari risultati dei governi Renzi e Gentiloni e al Pd unico baluardo per salvare la nostra civiltà dai barbari.
Per par condicio diamo uno sguardo, stavolta, alle Menti di via Soferino, ai Guru griffati Corsera. Due paginate di riflessione l’8 marzo firmate dalle star Aldo Cazzullo e Pierluigi Battista.
Il primo Pensatore medita sulla ormai letale invadenza-influenza della rete, del web sul voto. Ecco il suo Verbo: “La rete è la più grande macchina di destabilizzazione politica mai inventata. La rete ha acceso le primavere arabe, era per la Brexit, era per Trump”.
Peccato che ad accendere quelle primavere siano stati i dollari americani: causando danni incalcolabili in quei paesi e non solo.
Al cuore del problema: “Il vero urto del web è la propagazione del malumore e la sordina messa alle (poche) buone notizie”. Ma per fortuna che ci salvano “Le Buone Notizie” pubblicate settimanalmente dal Corsera.
Ancora: “Internet collega gli scontenti, li alimenta, li rinfocola. E chiunque abbia un curriculum, una competenza, diventa sospetto”. Lo scontento, il disagio, tutto quello che non va e il marcio – per il Vate – sono un’invenzione della rete e dei perfidi 5 Stelle. Da 113.
Passiamo alla seconda Penna. Intinta tutta nella storia, nel sapore del tempo che passa, in quel tempo perduto. Vola Battista: “Una delle cose più stupide predicate in questi decenni è stata il disprezzo per i partiti”. Perbacco!
“Non ci sono giornali di partito in cui riconoscersi all’edicola. Non ci sono più tante edicole”. Non l’avevamo proprio notato.
Continua Cristoforo Colombo: “Non esiste più un cinema di quartiere. Non esiste più un teatro di quartiere, non esiste più un posto dove andare a sentire qualche concerto nelle periferie abbandonate”. Manca un sottofondo di Tenco, Un giorno dopo l’altro…
“Le organizzazioni di mestiere sono state liquidate come ‘corporazioni’: al loro posto, il nulla”. E poi le banche popolari, le cooperative, i consorzi: “tutto svanito, tutto disintermediato: la ‘folla solitaria’”. Ma chi è mai Kant?
Quindi un finale d’impeto patriottico: “Anche la Nazione dicono che sia un ferrovecchio e un altro luogo mentale dell’appartenenza viene meno, salvo sfogarsi quando la Nazionale vince ai Mondiali”.
E quest’anno neanche questo, caro Battista.
nella foto Mario Calabresi ed Eugenio Scalfari
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