Human Technopole di Milano al via, sulle aree dell’ex Expo di Milano. E’ fresco di nomina, infatti, il direttore generale, lo scozzese Iain Mattaj, oggi a capo dell’European Molecular Biology Laboratory di Heidelberg, in Germania.
Dopo l’insediamento, a gennaio, del primo nucleo di ricercatori – una trentina – arriva quindi il ‘capo’, scelto dal comitato scientifico, composto da 12 nomi prescelti, in perfetto manuale Cencelli, da ministeri, università, enti di ricerca. Tanto per dare una passata di ‘democrazia’ che non fa mai male.
Il super comitato è presieduto da Stefano Paleari, un ingegnere, ex direttore della Crui, la conferenza nazionale dei rettori, l’organismo di potere delle baronie accademiche.
“Abbiamo avuto anche il via libera dal Consiglio di Stato – commenta Paleari – ora si attendono i due decreti della presidenza del consiglio che approveranno il nostro statuto”. Dopo di che sarà la volta del parere della Corte dei Conti.
Ma i tempi non si preannunciano brevi. Secondo i tecnici, l’Human Techonopole sarà pienamente operativo solo nel 2024. Allora, stando alle rosee previsioni, darà lavoro a 1.500 ricercatori, localizzati in cinque edifici per una superficie complessiva di 30 mila metri quadrati.
E’ previsto, nell’area, anche il trasferimento delle facoltà scientifiche che fanno capo alla Statale di Milano, oggi acquartierate nella zona ‘Città Studi’. Circa questo strategico – per i promotori – insediamento, il Senato accademico dovrà esprimere il suo parere finale entro il 10 marzo. Quindi a brevissimo.
Una vicenda fin dalle sue prime battute non poco travagliata, quella dell’Human Technopole. Fortemente caldeggiato dall’allora premier Matteo Renzi, sono subito divampate polemiche al calor bianco per la decisione iniziale di affidare la leadership del progetto – e anche la gestione dei fondi, 1 miliardo e mezzo di euro per lo start – all’Istituto Italiano di Tecnologia, che ha la sua sede a Genova. Immediata la reazione del mondo accademico, capeggiata dalla senatrice a vita Elena Cattaneo. Dopo la sollevazione di scudi è stato varato appunto il comitatone, espressione delle varie anime di università & ricerca, ben decise a difendere non solo i pedigree accademici, ma soprattutto i lauti fondi attuali e futuri.
Su tutta la story sono ben vigili i mattonari lombardi e non solo, che vedono nell‘Human Technopole, dopo l’Expo, una ghiotta occasione per i loro affari. In pole position, come regista delle operazioni, il gruppo che fa capo all’ex presidente di Assolombarda, Gianfelice Rocca: al quale, evidentemente, non bastano i business energetici con la corazzata Techint e d’acciaio a bordo di Tenaris.
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22 novembre 2017
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Un commento su “HUMAN TECHNOPOLE / AL VIA CON IL DIRETTORE SCOZZESE”