Le confessioni di Massimo Colomban, un signor nessuno che diventa qualcuno grazie ad un’intera pagina che il 15 febbraio gli dedica il Corriere della Sera, firmata da Stefano Lorenzetto.
Si tratta dell’ex assessore al Campidoglio, l’imprenditore veneto catapultato alla corte di Virginia Raggi per insegnare il Verbo e impartire lezioni di economia applicata.
Oggi sputa veleno su quella giunta, si straccia le vesti per la ‘rimborsopoli’ ed etichetta il movimento fondato da Beppe Grillo come un ‘partito qualsiasi’.
Un paio di mesi fa la Voce ha scritto della affiliazione di mister Colomban alla Fondazione ‘Sorella Natura‘, la super costola messa in campo dall’Opus Dei, animata dall’ex numero di Bankitalia Antonio Fazio e costellata di militari, magistrati, banchieri, imprenditori e anche non pochi giornalisti, come il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana e l’editorialista e scrittore Ferruccio De Bortoli, soci benemeriti della Fondazione. Potete leggere l’inchiesta cliccando sul link in basso.
Ma eccoci all’intervista del secolo. Esordisce, Lorenzetto, descrivendo l’uomo Colomban che “sprizza amarezza da tutti i pori”, e la cui delusione ha raggiunto in questi giorni il ‘diapason’ con la vicenda dei rimborsi. “Sembra di leggere le cronache di un partito qualunque – commenta il Vate veneto – che tristezza”. Davvero una tristezza.
Il micro Olivetti in salsa veneta ricorda i miracoli ai tempi della sua impresa, quella Permasteelisa in cui aveva costruito l’eden in terra con i suoi manager, ai quali aveva donato il 40 per cento delle sue (buone) azioni. Con un groppo in gola ricorda: “mia moglie Ivana, a distanza di 20 anni, ancora mi rimbrotta, ‘sei stato troppo generoso’”. Ma chi era san Francesco?
Da una rimembranza all’altra eccoci ad un meeting con i pentastellati al quale venne invitato dall’amico Gianroberto Casaleggio, il quale “alla fine del raduno al Circo Massimo – racconta il Vate – invitò i presenti ad intonare Bandiera rossa e fui costretto a dissociarmi”. Per la serie: e chissenefrega.
Poi le frecciate a Grillo: “vuol ridurre l’Italia come il Venezuela. Una cosa è certa: se arriva al governo lo sviluppo si ferma. Vuole introdurre la tassa sui patrimoni, sulle eredità, sulle rendite speculative”.
Sorge spontanea la domanda: amicizia con Casaleggio a parte, come aveva fatto Vate Colomban ad infilarsi nelle prime linee dei 5 Stelle senza che nessuno si accorgesse del suo ‘spessore’?
Mistero.
Nella foto Massimo Colomban
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.