Milano potrebbe tornare a sorridere se riacciuffa l’assegnazione della sede EMA contesa ad Amsterdam. E Napoli rischia di piangere, con tutta la Campania, se si lascia scappare la chance delle Universiadi fissate per il 2019.
Il cronoprogramma dei lavori per la manifestazione sportiva, infatti, sta per saltare e a beneficiare di tutto poterebbe essere nientemeno che il Turkmenistan, che – un po’ come Milano per l’Ema – avrebbe tutti gli impianti già belli e pronti, a cominciare da un Parco Olimpico da mille e una notte.
Napoli, invece, arranca, è stra-indietro con i lavori, i cantieri devo ancora partire e solo in questi giorni si è insediato un Commissario straordinario – al solito nell’Italia delle eterne, ‘scientifiche’ emergenze – che dovrebbe attuare il programma, Luisa Latella. Che però si trova subito ad affrontare le prime rogne.
Una commissione della FISU, la Federazione Internazionale degli Sport Universitari, ha appena fatto un blitz a Napoli per rendersi conto della situazione e sembra che i suoi componenti siano subito ripartiti con le mani nei capelli.
Infrastrutture, logistica, trasporti, sicurezza, tutto è parso, ai componenti della delegazione, per niente ok. E anche insufficiente il numero degli addetti all’opera, solo 40 sui 120 previsti. Sono stati visitati diversi impianti sportivi e non solo che hanno bisogno di grossi lavori di ristrutturazione, a partire dalla Stazione Marittima e dalla Mostra d’Oltremare a Fuorigrotta, per passare allo stesso stadio San Paolo e alla piscina Scandone.
Secondo i primi rumors, la relazione dei commissari al presidente della Fisu Oleg Matytsin è zeppa di dubbi e di segnali non positivi.
Ed è forse proprio sospettando qualcosa del genere che la stessa Fisu aveva inviato il 23 gennaio una sua task force ad Asgabat, capitale del Turkmenistan. Una città che da poco ha organizzato, con buon successo, i giochi asiatici. Scipperà a Napoli le Universiadi 2019 ?
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