In ginocchio da te. Il Corriere della Sera targato Cairo suona la fanfara per le performance di Italo, il treno ideato quasi dieci anni fa dal trio Luca Cordero di Montezemolo-Diego Della Valle-Gianni Punzo.
L’occasione sono i freschi dati di bilancio di NTV, la società che da ora in poi si chiamerà Italo spa, la prossima quotazione in Borsa e le nuove tratte da tenere a battesimo (come la Torino-Venezia).
Ecco il commento di Fabio Savelli per le pagine economiche del quotidiano di via Solferino: “un esercizio molto positivo. Si parla di oltre 400 milioni di euro di fatturato e un margine operativo lordo di circa 150 miloni. Con 13 milioni di passeggeri, più del doppio di quattro anni fa. Numeri – suona la tromba Savelli – che attrarranno gli investitori al momento della quotazione in Borsa. Possibile entro marzo”.
Attenti, la Consob che ha appena cambiato il suo vertice, potrebbe drizzare le antenne…
Anche Repubblica manda in campo l’orchestra: “Italo spa si prepara allo sbarco in Borsa con la promessa di distribuire ai soci dividendi tra il 50 e il 70 per cento degli utili, anche con acconti”. Rosei numeri & prospettive: “40 per cento di azioni da mettere sul mercato, con Italo stimata circa 2 miliardi di euro, più 24,8 per cento di fatturato, più 80,3 per cento di margine operativo, debiti in calo del 17,7 per cento”. Un vero tripudio.
I primi miracoli della gestione affidata ad uno dei manager d’oro di casa nostra, che da alcuni mesi è al timone, Flavio Cattaneo? O forse già l’effetto della prossima new entry al vertice, quel mago della finanza che risponde al nome di Francesco Micheli, il vate scelto da Michele Santoro per la puntata d’esordio del suo M dedicata ai crac bancari?
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