“Potevo fare soldi a palate con il libro sulla mia storia con Mara Carfagna ma non l’ho fatto. Una importante casa editrice mi aveva proposto una cifra incredibilmente allettante e ho detto di no”.
La rivelazione del secolo è di Italo Bocchino, l’ex portavoce di Gianfranco Fini in Alleanza Nazionale, poi passato alla corte di Alfredo Romeo, l’immobiliarista partenopeo finito nel ciclone di Consip.
In un’intervista concessa a Repubblica Napoli il Bocchino che riceveva – come risulta dagli atti giudiziari – uno stipendio mensile griffato Romeo da 14 mila euro, apre il suo cuore.
E rivela il suo talento, fino ad oggi ignoto ai mortali, di scrittore. Se infatti non ha seguito le sirene del successo rivelando la sua love story con la fascinosa ex miss Italia, sta ora per metter mano ad un’opera da vero storico, sul “complotto anti Berlusconi” organizzato in Italia e all’estero.
Così rivela il Vate: “il libro ormai c’è. Come idea e materia, assolutamente. Ho visto tante cose, ricostruito scene, io c’ero”, narra gonfiando il petto.
Poi passa alla sua travagliata vicenda giudiziaria per il caso Consip: “confido con assoluta serenità che la mia posizione venga archiviata. Già è caduta l’associazione a delinquere”. Contento lui.
Quindi un’altra pennellata sul capolavoro mancato, la narrazione dell’amore tra il rospo e la principessa. “Ho detto di no alla grossa offerta. Ho spiegato che il libro avrebbe finito per essere un’agiografia”. Non si sa di chi o di cosa.
E chiarisce: “perchè Carfagna è partita dal massimo pregiudizio negativo possibile ed è diventata una leader che piace”.
Se uno pischiatra arriva a spiegare cosa significa, è il benvenuto.
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