GRANDI MECENATI / TUTTE LE ARTI DI LADY BRACCO

Possibile mai dedicare un’intera pagina a colori ai gusti musicali di Diana Bracco, la donna di maggior peso nello star system farmaceutico di casa nostra?

Succede l’8 gennaio, una Befana leggermente postdatata, grazie al supplemento Economia del Corriere della Sera. Imperdibile.

Ecco la radiosa overture, per la bacchetta di Daniela Polizzi. “L’amore per la musica ce l’ha nel dna. Così a dicembre non ha esitato e ha versato un ticket da 600 mila euro alla Fondazione del Teatro alla Scala, facendo diventare la sua azienda Socio Fondatore Sostenitore del tempio della musica”. Dai ticket in pillole a quelli per violino e contrabbasso il passo non è poi così lungo.

E via con quattro colonne dense di eventi, mostre, concerti, tutti generosamente finanziati dai rubinetti della Fondazione griffata Bracco: sono addirittura 50 i progetti sostenuti dalla Mecenate, che ha deciso di donare all’arte un bel bottino da 20 milioni di euro.

E con l’Art bonus, voilà, il fisco d’incanto si trasforma nel tuo grande amico: quindi non hai più bisogno di ricorrere alle arti del tuo commercialista per camuffare utili e profitti, c’è la mostra da sponsorizzare lautamente ora come agevole approdo.

Ma la Mecenate ammonisce: “le istituzioni però non devono considerare le aziende come un bancomat. Serve una partnership a lungo termine”.

Lontani un secolo i tempi della brutta inchiesta della procura di Milano, che l’ha rinviata a giudizio per evasione fiscale: circostanza, del resto, che non le ha impedito di far la leggiadra madrina all’Expo di Milano.

Ora il futuro è tinto di rosa. E vestito da Musa.


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