GIALLO BISCEGLIA / A QUASI TRE ANNI, NESSUNA GIUSTIZIA

Quasi tre anni dalla morte – o meglio, dall’omicidio – e ancora nessuna giustizia per Federico Bisceglia, il quarantacinquenne magistrato che stava indagando sui traffici di rifiuti e i maxi business collaterali in Campania e non solo.

Perse la vita nella sera del 28 febbraio 2015 al chilometro numero 205 della Salerno Reggio Calabria, nei pressi dello svincolo Sibari-Frascineto. Un incidente avvolto nel mistero, oscura la dinamica, come del tutto inspiegabile la totale incolumità di una amica che viaggiava a bordo con lui, illesa e smemorata: non ricorda, infatti, nulla di quel tragico incidente.

Ricorda meglio i dettagli, invece, un giornalista de laprovinciadicosenza.it, Michele Santagata, il quale ha parlato e scritto di un omicidio in piena regola. Il progetto – ha ricostruito – era quello di farlo volare giù da un viadotto a bordo della sua auto, il viadotto di San Leonardo. Ma qualcosa non andò per il verso giusto, quindi venne inscenato un incidente che fa a pugni con ogni attendibile ricostruzione. Ma tanto è bastato per un’inchiesta mai decollata.

Da tener presente che due ore prima era stato segnalato un ‘vero’ incidente, da alcuni viaggiatori che percorrevano l’autostrada. Incidente che però – in modo del tutto anomalo – non risulta annotato da alcun organo di polizia né dai vigili del fuoco.

Come mai la magistratura ha fatto finta di niente? Perchè quel fascicolo d’indagine è subito finito in naftalina?

La vicenda ricorda, in modo singolare, quella di Carmine Mensorio, il pezzo da novanta della Dc campana che ad inizio anni ’90 doveva tornare a bordo di un traghetto dalla Grecia per verbalizzare alla procura di Napoli sulle connection tra politica e camorra. Finì in mare, spinto da una manina dei Servizi, come ha sostenuto il pentito di camorra Carmine Schiavone, lo zio del più noto Sandokan. Inchiesta archiviata in tempo reale.

E Carmine Schiavone era una delle ‘fonti’ principali nelle inchieste di Bisceglia sui traffici milionari di rifiuti. Lo stesso pentito disse che quel giudice non era certo morto in un ‘incidente’.

E dopo un paio di mesi Schiavone finisce a sua volta giù da un albero…

Ma tutto ciò alla magistratura non interessa.


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