PUBBLICITA’ / QUEL PARTO TRA VERSI E SCAFFALI CONAD 

Top dei top, per la pubblicità più inguardabile, alle coop un tempo rosse. Oggi forse rosse solo dalla vergogna.

Non bastava la sempre più stucchevole sceneggiata tra mogliettina e maritino sulla bontà dei prodotti griffati coop, con lui che di notte si alza dal letto e va tra banconi e frigoriferi per controllare la qualità dei suoi prodotti.

Adesso è arrivato il parto. Pensi di essere in clinica, tra cure amorevoli e mille attenzioni, invece la poveretta si trova a gambe aperte tra cento clienti guardanti e festanti. E la solita voce di fondo che sussurra carezzevole: “nessun uomo è un’isola”, scomodando quel grande poeta, John Donn, che ora si rivolta come una trottola, in un frastuono di detersivi, scatolette e spaghetti.

C’era una volta Ernesto Calindri con il suo Cynar in mezzo al traffico…


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