Bufera all’Università Federico II di Napoli. Indagini a tappeto della Guardia di finanza e della Corte dei conti su 5 facoltà e circa 200 docenti. L’accusa è quella di doppio lavoro, tra quello privato e quello in ateneo, quando il secondo incarico deve essere svolto tassativamente in esclusiva, percependo i docenti, per di più, anche un’indennità speciale proprio per garantire tale esclusiva.
Minuzioso il lavoro delle fiamme gialle che hanno raccolto e incrociato i dati. Ossia hanno messo insieme il lungo elenco dei docenti assunti con contratto in esclusiva che insegnano nelle facoltà di Medicina, Ingegneria, Giurisprudenza, Architettura e Scienze Politiche, e poi hanno confrontato i nominativi raccolti con una lista di consulenze e incarichi professionali, sia nel settore privato che in quello pubblico.
Un primo esame ha totalizzato oltre 200 docenti, che ad un successivo, più approfondito vaglio sono passati a 60.
Commenta un docente: “Un numero comunque molto rilevante, a dimostrazione che fino ad oggi molti se ne sono fregati di norme e leggi. Per questo occorre stabilire delle sanzioni molto pesanti, fino a contemplare la sospensione dall’insegnamento”.
Un apposito decreto legislativo del 2001, poi parzialmente modificato dalla legge Gelmini del 2010, infatti, stabilisce per i docenti il divieto di svolgere qualsiasi altra attività di lavoro subordinato o autonomo “tranne che la legge o altra fonte normativa ne prevedano l’autorizzazione, che deve sempre essere rilasciata dallo stesso ateneo”, in questo caso la Federico II.
Cosa che, ovviamente, non è avvenuta, arrecando un ingente danno alle casse universitarie e, quindi, allo Stato.
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