ROBERTO FIORE, FORZA NUOVA, NAZI & AFFARI / UN ESPRESSO LUNGO VENT’ANNI

Il fresco Espresso firmato Marco Damilano esce con una maxi inchiesta da 15 pagine, “Cassa Pound”, dedicata a tutti gli affari targati nazi, in prima linea quelli griffati Forza Nuova, la formazione guidata da Roberto Fiore. Un ritorno sulla scena del delitto, visto che alcuni mesi fa lo stesso Espresso aveva realizzato un altro ampio servizio sul Fiore made in London. Non basta. Perchè l’amica Repubblica fa un 2 più due, ossia due pagine sabato e due pagine domenica, tanto per rilanciare meglio la ‘bomba’.

Roberto Fiore. In apertura le due copertine: quella della Voce di gennaio 2004 e quella dell'Espresso in edicola

Roberto Fiore. In apertura le due copertine: quella della Voce di gennaio 2004 e quella dell’Espresso in edicola

Ecco qualche clamorosa scoperta del settimanale. “La ricchezza di Forza Nuova è a Londra”. “Londra è stata sempre il centro dei contatti internazionali di Forza Nuova”. “Centinaia di migliaia di sterline sono state trasferite da anonimi trust inglesi a società italiane della famiglia Fiore”.

Peccato che le notizie siano vecchie di quasi vent’anni (20 anni).

Già nel 1998, infatti, sul web inglese cominciavano a rimbalzare le prime prodezze di mister Fiore, scappato in Inghilterra per sfuggire ad una condanna italiana a nove anni di galera per terrorismo. Ne ha scritto soprattutto il sito di controinformazione Searchlight. Ma anche il compassato Guardian ha narrato le sue performance in terra inglese.

QUEL FIORE SBOCCIATO VENT’ANNI FA

La Voce ne scrive per la prima volta a novembre del 1998: un pezzo titolato “Eravamo 4 amici al NAR”, e il sottotitolo, “Ricostruiamo la nuova mappa dei gruppi in odore di nazifascismo, spesso agganciati con realtà transnazionali dal sapore ambiguo”. E Forza Nuova, col suo Fiore, era al centro del reportage firmato da Fabrizio Geremicca.

La Voce è tornata altre volte sull’argomento nazi & affari, fino alla cover story di gennaio 2004 dal titolo “Allarme nazi”, dove campeggiano le sagome di Alessandra Mussolini e dello stesso Roberto Fiore: la prima, poi, lascerà il suo scranno al parlamento europeo proprio al secondo.

Ecco come abbiamo ricostruito quell’inchiesta nel pamphlet “La Controstoria d’Italia – Anni di Voce 1984-2014”. “’Allarme nazi – La Cosa Nera’, ossia la creatura che è ancora nel ventre della ducessa. Dopo anni – scrive la Voce di gennaio 2004 – trascorsi a rifarsi una verginità democratica, scendendo in campo perfino col partito trasversale delle donne, all’indomani della brusca virata di Gianfranco Fini, Alessandra Mussolini si ritrova a fondare un partito di ogni destra, insieme ad un manipolo di neofascisti, alcuni implicati nelle stragi di Stato. Ecco chi sono, processo per processo, i camerati d’avventura”.

Adriano Tilgher

Adriano Tilgher

Così continuava la nostra Controstoria: “Tra i nomi spiccavano quelli di Luca Romagnoli (l’erede di Pino Rauti e della sua Fiamma tricolore), Adriano Tilgher (a bordo del Fronte Nazionale) e Roberto Fiore, in sella a Forza Nuova. La Voce ha scritto delle loro gesta in altre occasioni, come nel reportage del 1998 intitolato ‘Eravamo 4 amici al NAR‘, nel quale, in particolare, ci soffermavamo sulle performance affaristiche (e non solo) di Fiore & camerati in Inghilterra. Molte notizie erano state riportate dalla stampa britannica, uno per tutti il Guardian, non noto per le sue simpatie bolsceviche. Veniamo querelati, tutte le circostanze ‘pesanti’ – comprese le condanne per tentata strage e la prossimità ai servizi segreti britannici – vengono confermate dal giudice Giovanni Fragola Rabuano, che però ci condanna per una notizia: un viaggio (riportato, appunto, dal Guardian) in Libano. Cosa era successo? Il ligio Rabuano aveva interrogato Fiore. ‘Lei in Libano c’è stato?’. Risposta ‘No’. Allora, la Voce condannata per quel viaggio. In appello, of course, la sentenza viene ribaltata e vinciamo”.

Ci ha poi riprovato, il Fiore, querelandoci per un articolo sul tifò ultrà a Roma e i collegamenti con la destra nazi. Un autentico professionista della querela, il ricco fondatore di Forza Nuova. Il quale, con ogni probabilità, ha cercato di far cassa anche per via giudiziaria. Così ci ha provato, con la Voce, anche Alessandra Mussolini. Dio li fa e poi li accoppia.

Come del resto capitò, proprio nel 2004, con un terzo personaggio, quel Marcello Dell’Utri che anni dopo sarà condannato per mafia.

Ecco cosa abbiamo scritto – due anni e mezzo fa, gennaio 2015 – nella nostra ‘Controstoria d’Italia’: “A novembre 2004, comunque, eccoci all’atto secondo: ossia ad un altro matrimonio in vista, stavolta tra le neo creatura nazi e nientemeno che Forza Italia, auspice Marcello Dell’Utri. ‘Casa Nera‘, è il titolo della cover. Insomma Dio li fa e poi li accoppia”.

A quando la terza puntata dell’Espresso?


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