FISCO VESSATORIO: IN TILT DA GIORNI IL CANALE TELEMATICO SPESOMETRO

     “Il servizio web è temporaneamente sospeso per manutenzione. Restano attivi tutti gli altri canali di trasmissione. Ci scusiamo per l’inconveniente”. Si presenta così il nuovo volto dell’Agenzia delle Entrate, nata come l’Araba Fenice dalle ceneri di Equitalia, ancor più iniqua e dispotica di prima e con licenza di vessare gratuitamente i contribuenti, rendendo difficile, se non impossibile  l’esecuzione degli adempimenti tributari entro il 28 settembre, come l’introduzione dello ‘spesometro’, il nuovo obbligo di comunicazione dei dati fatture, con annesse sanzioni in caso di ritardo.

    Da venerdi 22 settembre infatti, è andato in tilt il canale di comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, che ha chiuso per ‘manutenzione’ non riuscendo a gestire la mole di dati che contribuenti ed intermediari stanno inviando su richiesta dell’Agenzia stessa,  non riuscendo a gestire a 3  giorni dalla scadenza dello ‘spesometro’ un canale telematico ideato ritenuto necessario per il contrasto all’evasione.

   Dall’altra parte Sogei, Società di Information Technology interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze,  strapagato ente statale,  ha platealmente violato la privacy dei contribuenti mettendo in piazza con il  suo ‘buco nero’, i dati fiscali degli italiani, offrendo  il  libero accesso, tramite il sito “Fatture e Corrispettivi” (sistema di comunicazione delle fatture online), ai curiosi che potevano arbitrariamente spiare, con l’inserimento del codice fiscale di un contribuente tenuto alla trasmissione telematica dei documenti fiscali per accedere ai record di quell’utente.

  Poiché, come si legge sul sito, la progettazione e la realizzazione del sito in questione è a carico di Sogei, la sua  “vulnerabilità” non sembra essere dovuto ad un  “incidente imprevedibile”, o ad un attacco degli hacker, ma ad un basilare livello di sicurezza, ma probabilmente a  negligenza, incompetenza o sciatteria  nella progettazione di una Webapp, che consente ad ogni utente di accedere soltanto ai propri dati, dopo la semplice autenticazione, non già ai dati della generalità degli utenti.

   Adusbef, ritenendo gravissimi entrambi gli episodi inerenti attività di pubblico servizio gravanti sulle spalle dei cittadini contribuenti, non già alla gestione di siti privati (Rousseau) che pur non pesando sulle casse pubbliche, sono stati massacrati, proprio in questi giorni dalla stampa, riservandosi ulteriori iniziative anche di ordine penale per risalire a tutta la filiera di responsabilità, chiede vengano individuati e duramente sanzionati i colpevoli, con l’apertura di una indagine doverosa di quel Garante della Privacy,  assiduamente impegnato a garantire gli interessi esclusivi del governo, del potere economico e delle banche (milioni di clienti Unicredit violati), invece dei diritti dei cittadini- contribuenti.


Scopri di più da La voce Delle Voci

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento