DIFENSORE CIVICO / IN CAMPANIA E’ CONFLITTO D’INTERESSI

Difensore civico della Campania, eccoci alla farsa. In attesa che il Consiglio di Stato si pronunci su una precedente querelle, senza fregarsene il Consiglio regionale ne ha nominato – con 27 voti a favore – uno nuovo di zecca. E a quanto pare senza neanche lo straccio di una motivazione e senza procedere – come invece previsto dalla legge – ad alcuna comparazione fra i curricula.

Osserva un consigliere dissidente rispetto alla maggioranza targata Vincenzo De Luca, il governatore Pd: “Era già un pasticciaccio fin dall’inizio, con una situazione ingarbugliata che va avanti da anni. Invece di attendere, comunque, la decisione del Consiglio di Stato, hanno fatto la nomina dopo aver imbarcato la bellezza di 66 nomi senza alcun criterio preventivo di selezione minima. Non basta, perchè poi non è stata fatta alcuna comparazione tra i curricula e dal cilindro è spuntato un nome che è in perfetto conflitto di interessi”.

Il fresco nominato, Francesco Eriberto D’Ippolito, infatti, è stato per anni membro del Corecom, l’organismo regionale di vigilanza sul sistema radiotelevisivo privato e soprattutto sull’erogazione dei fondi pubblici.

Inoltre è in sella, come direttore, della Fondazione Francesco De Martino, costituita nel 2005 “da personalità provenienti da varie esperienze politiche, sindacali e associative” e già finanziata dalla Regione Campania.

E’ di dicembre 2016, infatti, l’interrogazione del consigliere regionale di Forza Italia Maria Grazia Di Scala, che chiede al presidente della Regione di poter conoscere “quali sono i contributi versati in favore della Fondazione nel triennio 2013-2015”, “quali verifiche vengano operate dalla Regione sull’utilizzo dei finanziamenti erogati” e “quali sono gli uffici preposti alle verifiche”.

Nota il consigliere dissidente: “se nel frattempo d’Ippolito è cessato dalla sua carica, non è cessato nei tempi prescritti dalla Fondazione, che è nata proprio con un finanziamento regionale. Fondazione che ha poi ottenuto ulteriori fondi mentre altri li ha richiesti e ottenuti e una parte le sono stati revocati per assenza di documentazione idonea, per quanto riguarda il 2016. Ma il vero nodo è che per un preciso decreto legislativo, il numero 39 articolo 4, del 2013, lo stesso candidato non può avere un tale incarico, come quello di difensore civico: tale incarico, infatti, è espressamente inconferibile, proprio per via dei rapporti anche finanziari intercorsi con la Regione”.

Nel pedigree dell’avvocato d’Ippolito, comunque, fa capolino un altro incarico non da poco: quello di docente alla Link Campus University, il polo didattico maltese con sede a Roma e non solo tanto caro, storicamente, all’ex ministro degli Interni Vincenzo Scotti, che l’ha fondato e continua ancora ad esserne il padre spirituale.

E con Link Campus è legato a filo doppio anche il precedente pretendente alla poltrona di difensore civico, insediatosi per circa un anno e poi disarcionato per via della querelle oggi davanti al Consiglio di Stato: si tratta del forzista Francesco Bianco, generale in pensione, e oggi nello staff dei docenti griffati Link. “Proprio come il suo legale nella vicenda – viene notato – l’avvocato Tortora, anche lui entrato nell’orbita Link. Si vede che per fare il difensore civico della Campania occorre avere il lasciapassare da Malta”.

 

Nella foto Francesco Eriberto D’Ippolito


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