Di la dal famigerato “alalà”, la tracotanza mussoliniana era elegantemente sintetizzata dall’insolenza di un abusato e tracotante “me ne frego”. E cos’altro è la iattanza di Trump che ingaggia il genero nel suo governo di banchieri, nababbi e intrattenitori di rapporti commerciali o industriali con la Cina e l’amico Putin? Il tycoon ripesca il me ne frego del ventennio e sberleffa la legge del suo Paese che vieta di affidare incarichi istituzionali ai familiari, qual è appunto il genero. Purtroppo accaniti contestatori della candidatura Trump alla presidenza Usa fanno buon viso a cattivo gioco e dimenticano in fretta le precedenti contestazioni. Succede a capi di stato, governanti e imprenditori di lusso. Prevalgono, come spesso accade, gli interessi sugli ideali. Non per lo star system americano che ha rifiutato in massa l’invito per la festa di insediamento del neo presidente. Di rilievo la clamorosa bocciatura di Meril Streep che di fronte al pubblico di vip del cinema ha ironizzato, con parole forti e dirette, sull’incompatibilità del Presidente con il ruolo che è chiamato dalle urne a ricoprire (ma è davvero così, se si prende per buona l’ingerenza russa nell’esito del voto?). Trump, non smentisce la sua ben nota rozzezza e mente. Definisce la grande attrice ”mediocre”. Il caso dei tre giovani tenori di Volo è poi da antologia. Hanno rifiutato di esibirsi per Trump e la decisione ha dato la stura all’irosa volgarità di Sgarbi. Per rimanere in sella alla popolarità, acquisita con il turpiloquio del salotto di Maurizio Costanzo, ha inveito contro personaggi del calibro di Bob Dylan e Andea Bocelli che come il Volo hanno rifiutato l’invito di Trump per protestare contro il suo pupulismo zenofobo. “Non vi piace?” ha dichiarato, “invece la Clinton, che è una vecchia assassina vi sta bene? E rivolto ai Volo: “Andate a cantare e non rompete il c…zo, tre coglioncelli inutili”. Non ci sono ancora notizie di querele dei tre tenori e soprattutto di Hillary Clinton.
Nella foto Sgarbi
Michelle post Trump?
Obama ha concluso con un trionfale exit il suo percorso presidenziale, ma non l’impegno politico. I primi passi da ex sembrano tracciare un percorso di opposizione convinta a Trump e forse di affiancamento al progetto per la successione alla casa Bianca dell’ex first lady Michelle che in campagna elettorale e all’indomani del voto, su cui grava il sospetto di invasioni pro Trump di Putin e compagni, ha mostrato spessore politico e determinazione da leader. Solo fantapolitica?
Oroscopo di Renzi
La cronaca politica racconta che Renzi, dopo l’antistress delle vacanze sulla neve, sia tornato al lavoro e che per non smentire la crociata per la rottamazione stia preparando il ringiovanimento dei vertici Pd. L’operazione, se inserita nel panorama dello sconquasso interno del partito, sfiora molto da vicino l’ingenuità giovanile del personaggio. Alimenterebbe il fuoco che cova sotto le ceneri, i mal di pancia di quanti sono emarginati per riconosciuta anzianità di servizio. La puzza di bruciato dovrebbe farlo riflettere e contare fino a cento prima di partire per una nuova crociata. Intanto, l’Italia delle anomalie non finisce mai. Un divertente contributo è firmato dall’architetto cantautore Edoardo Bennato. Il Fatto Quotidiano riceve in esclusiva la sua proposta di contrasto al comico 5Stelle. Consiste nell’invito a Roberto Benigni di scendere in campo. Comico contro comico. Ormai, ecco la satira di Bennato, questa l’Italia è così squinternata che solo i comici possono governarla.
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