SOLE 24 ORE: UN LIBRO APERTO ? DAL 2011 ADUSBEF CHIEDE VENGANO RESI TRASPARENTI QUEI CONTI

Elio Lannutti

Elio Lannutti

Il Sole 24 Ore, dopo le necessarie autorizzazioni, venne quotato in borsa il 6 dicembre 2007, tramite Mediobanca, ad un valore (gonfiato ?) di 5,75 euro, contro una valutazione di 4 euro ad azione di Morgan Stanley, inducendo 27.000 azionisti (la metà dei quali piccoli)  ad acquistare il titolo ed a rastrellare dal mercato 210 milioni di euro.  Il primo giorno di quotazioni, il Sole 24 Ore arrivò a perdere l’8%, con  scambi di 8 milioni di pezzi pari al 23% dei titoli in circolazione, il secondo giorno, il titolo chiuse in negativo a 5,47 euro (-2,32%) e dopo 2 giorni la perdita fu di quasi il 5%, con una continua ed inarrestabile erosione del valore del titolo, sceso oggi a 0,382 euro.

Dal giorno della quotazione, si sarebbero stati comunicati dati poco chiari: nel 2008 Il Sole 24 Ore ha dichiarato in bilancio di aver diffuso (tra carta e digitale) 335 mila copie al giorno incassando 207 milioni; nel 2015 le copie sono salite a 375 mila e i ricavi sono scesi a 144 milioni. All’ assemblea dei 23 aprile 2012 l’ azionista Giovanni Esposito chiese come mai le copie salivano e i ricavi scendevano nonostante l’aumento del prezzo a 1,50 euro che avrebbe dovuto comportare un 20% di incremento delle entrate, portando il presidente Cerutti a rispondere: i dati diffusionali sono forniti dall’ Ads (Accertamento diffusione stampa), quindi “se il signor Esposito è soddisfatto della risposta siamo contenti altrimenti non possiamo farci nulla”.

Nell’esposto al presidente della Consob Vegas (senza risposta)  inviato da Adusbef il 22 gennaio 2011 Adusbef riassumeva le gravissime criticità del bilancio de Il Sole 24 Ore:

  1. a) i crediti a bilancio sarebbero scesi di circa 29,5 milioni di euro (+ 1,85% rispetto al calo nello stesso periodo del 2009);
  2. b) i proventi finanziari sono diminuiti del 60%;
  3. c) gli investimenti in attività materiali sono calati di oltre il 50%;
  4. d) sono state cedute imprese controllate per 1,2 milioni e il risultato netto ha segnato una perdita di 24,6 milioni di euro, aumentata cioè dell’11,64%;
  5. e) i ricavi del quotidiano, Sole 24 Ore, risultano in calo 8,2%;
  6. f) la raccolta pubblicitaria è in netta flessione;
  7. g) il numero delle copie del quotidiano registra una consistente riduzione, mentre gli abbonamenti hanno subito una contrazione di oltre il 27%.

Nell’ultimo esposto alla Procura di Milano del 19 settembre 2016 (che oggi ha aperto un fascicolo), Adusbef ha ipotizzato una serie di reati, che la magistratura dovrà vagliare, che vanno dall’aggiotaggio c.d. informativo, connesse alla diffusioni di notizie tese ad evidenziare una realtà societaria non rispondente al vero (si rassicura il mercato sulle condizioni di una impresa che in realtà è in crisi);  alle ipotesi di aggiotaggio c.d. “manipolativo”, con le quali la stabilità dei prezzi degli strumenti finanziari viene messa in discussione da complesse operazioni conosciute solo dai protagonisti, con artifizi e raggiri tali da indurre in errore gli investitori, i quali se al corrente della reale situazione economica di una società quotata-come il Gruppo de Il Sole 24 Ore- avrebbero potuto dismettere sui mercati i loro investimenti alle quotazioni precedenti, fino ai delitti di falso in bilancio e false comunicazioni sociali.

Adusbef auspica che la gravissima vicenda del Gruppo Il Sole 24 Ore, venga chiarita dai magistrati, non aspettandosi nulla dal ‘libro (mastro?) aperto’ della società, che non sembra abbia vigilato con sufficienza sulla trasparenza dei conti e sulle copie diffuse, nell’interesse dei piccoli risparmiatori, dei lavoratori (giornalisti compresi) e dell’Italia, purtroppo ai primi posti nelle classifiche internazionali per corruzione, agli ultimi per libertà di informazione.

 

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