LORENZIN / DAL FERTILITY DAY ALLA VIVISEZIONE, UNA MINISTRA NEL PALLONE

Caos al ministero della Salute per la strampalata campagna del Fertility Day. Da vero Guinness i due autogol messi a segno in pochi giorni. E bufera sul fronte della Comunicazione. A quanto pare cade la testa del capo staff. Ma forse sarebbe necessaria un pulizia più radicale. Ne sarà capace il ministro, ancora fresco di nozze capresi e con la testa tra i faraglioni?

Non brilla certo, per efficienza e trasparenza, il suo entourage giornalistico. Ne abbiamo una prova diretta. Circa tre mesi fa contattiamo l’ufficio stampa per aver notizie circa la risposta fornita dal ministero in sede Ue sul fronte della vivisezione, in gergo scientifico (sic) chiamata “sperimentazione animale”. In sostanza, la Lorenzin avrebbe dovuto rispondere entro un termine ben preciso e “imperativo” (fine maggio) ad alcuni “moniti” comunitari affinchè venisse adeguata la nostra normativa – considerata, udite udite, troppo garantista verso le cavie – a quella comunitaria, evidentemente ispirata a sano spirito teutonico.

Tre, in particolare, i diktat: più esperimenti sulle cavie a base di droghe & alcol (come se cani e gatti fossero soliti farsi di coca o tracannare vodka); più esperimenti “multipli” (fino a che in pratica la cavia non esali l’ultimo respiro); più xenotrapianti, ossia trapianti di organi fra cavie e con l’uomo (una tecnica ormai obsoleta).

Bene, non hanno fornito alcuna notizia via telefono, perchè “non è prassi” – pur non trattandosi di segreti di stato – ma ci hanno assicurato una tempestiva risposta. Abbiamo aspettato qualche giorno: il loro “tempo quasi reale” – come garantito – era un po’ rallentato, evidentemente. Dopo una settimana inviamo un mail di sollecito. Niente. Terza nostra mail, chiedendo se il ministero e i suoi uffici siano ancora “pubblici” o nel frattempo diventati un condominio privato. Niente. Il silenzio più totale. Un muro di gomma invalicabile.

Tra Fertility day e nozze capresi, è chiaro, al ministero sono super affaccendati e non hanno tempo per quisquilie e pinzellacchere di routine.

Resta sospeso l’interrogativo: lady Lorenzin ha risposto alla Ue? S’è genuflessa, come la Voce anticipava, o caso mai ha avuto un mini sussulto d’orgoglio?

Nella foto le nozze capresi della Lorenzin

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