Giallo nei cieli del Mediterraneo. Sparisce dai radar un Boeing 737 di Air Algérie decollato dalla capitale nordafricana e diretto a Marsiglia. La notizia rimbalza subito sui media, il panico si diffonde in un baleno. “E’ precipitato”. “Voci dicono ci sia stata un’esplosione a bordo”.
Poi l’allarme rientra. La compagnia aerea dà qualche dettaglio e spiega che a bordo si è registrata una piccola avaria, un guasto riparabile. Quindi virata a Minorca e ritorno ad Algeri. Tutto ok.
Tanto che i media del giorno dopo minimizzano o addirittura non parlano dell’accaduto. “Panico social per l’aereo sparito dal sito”, è lo sperduto titoletto del Corsera, che in una dozzina di righe cerca di chiarire: “Ma perchè il jet sparisce nell’ultima tratta nella mappa di Flightradar24? Il sito fornisce le informazioni grazie agli appassionati. Quell’angolo è uno dei pochi nel Mediterraneo ad avere scarsa copertura. Questo spiega l’assenza di rotta. Anche al decollo”. Tutto ok?
C’è chi però cerca di scavare e capirci qualcosa in più. A partire dal dispaccio radio, in francese: “L’appareil, un Boeing 737-600, a diffusé un message de detresse, puis tenté de faire demi-tour, avant de disparaitre des ecrans de controle, selon plusieurs sources mediatiques citant des données de radars. ‘Aucun avion n’a disparu des radars’, assure la direction de la comunication d’Air Algerie”. Non proprio Ufo.
Ecco il commento di un cronista francese: “E’ vero? E se non è vero perchè tanti media hanno riportato la ‘sparizione’ momentanea? Il fatto che la ‘sparizione’ sia stata riportata da tanti media fa pensare. C’è stato un tentativo di far sparire l’aereo? Il tentativo è fallito? O si è trattato di un ‘avvertimento’? Oppure la cosa è stata inventata di sana pianta? In tutti i casi si tratta di una cosa seria”. E aggiunge: “Far sparire aerei – finora la Malesia è stato il target più ricercato – è un’attività molto complessa ed equivale quasi sicuramente ad un tentativo di ricatto contro un’intera nazione per scopi che non vengono dichiarati in pubblico, ma che certo sono conosciuti al mandante e alla nazione vittima. Un aereo non può ‘sparire’. Sparire significa che c’è una grossa complicità di autorità aeree internazionali e della ditta che ha prodotto l’aereo”.
Basta, per risolvere il giallo, la “scarsa copertura” che giustificherebbe una fantomatica “assenza di rotta”? “E’ una spiegazione che tecnicamente non sta in piedi – spiega un esperto aeronautico – o c’è stato qualcosa che è meglio tener nascosta, o non c’è stato niente”.
Un “niente”, un vuoto che però può essere “pieno” di significati, di “messaggi”. Di “avvisi ai naviganti”, appunto. Continua il reporter transalpino: “Ritengo più plausibile di tutte proprio l’ipotesi dell’avvertimento ai francesi. Un Paese, il nostro, che ne sta vedendo di tutti i colori e nel quale a parecchi conviene far salire la febbre. Anche ai livelli più alti. La Francia, ricordo, non ha ancora deciso, a pochi mesi dalle presidenziali americani, se firmare o no il piano missilistico Usa, che prevede massicci investimenti nei paesi dell’ex blocco sovietico e missili ‘preventivi’ puntati su Mosca. Forse qualcuno vuol forzare la mano? Meglio sia tutto firmato, messo nero su bianco prima del voto: perché se poi arriva un pazzo come Trump…”.
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