MORTE DELLA DEMOCRAZIA / DAL PODIO DI TORRE DEL LAGO L’ANNUNCIO DI MAESTRO VERONESI

La sceneggiata partenopea sbarca a Torre del Lago, in occasione degli annuali concerti sinfonici dedicati a Puccini. A dirigerla nientemeno che il Maestro Alberto Veronesi, figlio del Super Oncologo Umberto che ha fatto la sua fortuna in sella all’Istituto Oncologico Europeo ora guidato da un altro rampollo eccellente.

Umberto Veronesi. In apertura il figlio Alberto.

Umberto Veronesi. In apertura il figlio Alberto.

La magica bacchetta, però, va in tilt a pochi minuti dalla fine. Una crisi mistica, infatti, blocca i nervi magistrali che impediscono alla mano di brandire il divino arnese. “Soffre troppo per i morti di Nizza”, mormorano in prima fila. Una crisi politica, secondo la seconde e terze file. Il Vate, infatti, sarebbe rimasto traumatizzato dalla crisi che attanaglia il comune di Viareggio. Una crisi giudiziaria, aggiungono in quinte e seste: “il suo cuore non sopporta la decisione del Tar che ha commissariato il comune”. “E quindi disarcionato il sindaco Giorgio Del Ghingaro”, è il chiarimento che perviene dalle ultime file.

Ma il giorno dopo ecco il Verbo del Maestro, che arriva ai cronisti dopo la giusta meditazione notturna. “Ho preso la decisione durante l’esecuzione e non ho avvertito nessuno. Quando ho capito che la tragedia francese e la scandalosa situazione viareggina stavano compromettendo la mia esecuzione ho deciso di fermarmi”. E il novello Von Karajan aggiunge: “sarebbe stato inaccettabile dirigere senza passione ed entusiasmo”.

Poi, discendendo di qualche gradino dall’Empireo, aggiunge: “E’ scandaloso che ci sia un nuovo commissariamento a Viareggio quando era stato eletto democraticamente e in maniera corretta il sindaco Giorgio”. Il quale, oltre a nominare Maestro Alberto presidente della Fondazione, lo ha anche scelto come direttore, nonché designato al vertice del consiglio di indirizzo e d’amministrazione del Pucciniano.

Diventa un fiume in piena, il Vate, prima dell’esecuzione Muto. “Adesso? Mi dimetto, come del resto hanno fatto tutti i presidenti della partecipate del Comune. Quello di Viareggio è un attacco alla democrazia”.

E’ cominciato, in largo anticipo, il Carnevale. Lì, forse, c’è una poltrona a disposizione.


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