Andiamo in onda, con questa notizia, sul Bestiario perchè la breve storia che segue è davvero “ai confini della realtà”, o degna dei più riusciti “scherzi a parte”. Ma c’è da piangere, più che ridere.
Ecco un flash dal Corsera del 13 luglio. Titolo: “’Ndrangheta, fermato l’ex senatore di An Kappler”.
Scrive l’inviato da Reggio Calabria Carlo Macrì: “Affari e appalti milionari erano ‘Cosa loro’ a Reggio Calabria. La cricca composta da manager come Domenico Kappler, 56 anni, ex senatore di Alleanza Nazionale, commissario in Calabria di Fratelli d’Italia e già ad di Risorse per Roma – società partecipata da Roma Capitale – poteva contare sulla disponibilità di dirigenti comunali come Marcello Cammera, 60 anni, potentissimo responsabile dei Lavori pubblici, ma pure su imprenditori vicini alle cosche reggine”.
E poi: “Kappler per i magistrati sarebbe stato socio occulto della Idroreghion: la società reggina con sede a legale a Milano si sarebbe aggiudicata con la spagnola Accion Agua l’appalto da 256 milioni di euro per la depurazione delle acque e il servizio idrico locale. Un affare confezionato ad arte per Cammera che, per premio, avrebbe ottenuto un incarico professionale in una società di Roma Capitale. Per gli inquirenti, però, quell’incarico non era altro che una mazzetta”.
Cose da prima pagina, notizie ghiotte. Eppure quasi ignorate dai media. C’è dentro Roma Capitale, una società reggina con sede nei salotti milanesi, una partnership con una sigla spagnola, il business dell’acqua, An, Fratelli d’Italia, favori, mazzette, ‘ndrine: un cocktail perfetto. E poi la ciliegina: quel cognome. Roba da galera preventiva: eppure, il senatore è andato avanti indisturbato per anni.
E non siamo su scherzi a parte…
Nella foto Domenico Kappler
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