Bagarre vaccini. Prosegue la campagna di “disinformazione di massa”. E continuano le “cannonate” di Repubblica contro chi “osa” mettere in discussione la “non nocività” dei vaccini.
Tutto comincia – nomina sunt consequentia rerum – con la trasmissione Virus condotta da Nicola Porro e le frasi anti vaccini di Red Ronnie (“Non puoi obbligare a vaccinare i bambini. Quanto sono i morti per gli effetti collaterali”?). Insorge il virologo Roberto Burioni, che non ha tempo per illustrare via Rai2 le sue alte doti scientifiche e esterna la rabbia su facebook, dove implora (scrive una “accorata” lettera) l’aiuto della Vigilanza Rai, chiamando in campo il consigliere Pd Michele Anzaldi.
Ecco, fior tra fiori, le chicche del Burioni pensiero. Ti vaccini oggi e ti viene un attacco epilettico domani? No problem, per il Vate in camice bianco: “una semplice coincidenza”, pontifica. “Già basterebbe ma in realtà i medici sono molto testardi, la medicina va avanti perchè, come diceva Goethe, il sapere è come una sfera che aumentando aumenta il suo contatto con l’infinito”.
Sfere e palle a parte, eccoci al nodo dell’Einstein de noantri. “Quasi tutti i bambini che hanno sviluppato l’epilessia avevano proprio questi difetti e il vaccino non ha avuto altro ruolo che quello di svelare una malattia preesistente, e non di causarla, perchè queste alterazioni erano presenti dalla nascita e non possono essere state indotte dalla vaccinazione”. Ma è nelle metafore che il prossimo Nobel di fiale & provette riesce a dare il meglio di sé: “è come se una persona stonata si mette a cantare: fino a quando non canta non sappiamo che sia stonata, ma a nessuno verrebbe in mente di dire che la canzone che ha cantato l’ha fatto diventare stonato!”. Meraviglioso: proprio come Volare…. Ecco la spiegazione del Mistero: “con il vaccino accade la stessa, identica cosa: un bambino ha dei difetti genetici o congeniti che causano l’epilessia e il vaccino semplicemente la svela. Ma non ne costituisce la causa”. E la metafora finale: “Immaginate una crepa nel muro, il vaccino è la luce che ve la mostra”. La luce divina che conduce alla Verità il popolo bue, tramite il Verbo di Vate Burioni.
Ma la lezione del Maestro non è finita. E le sue sferzate colpiscono soprattutto quei luridi giornalisti che diffondono il seme del Terrore. “Un giornalista che sa fare il suo dovere – ammonisce – subito dopo aver riportato il terribile grido di dolore dei genitori, dovrebbe avere la correttezza professionale di informarsi, sentire qualcuno che se ne intende e scrivere quello che sto scrivendo io”. In attesa che arrivi il 113 per prelevarlo, il Profeta trova ancora il modo di raccontare la sua ultima metafora: “un giornalista dovrebbe capire che il parere del capo dei vigili del fuoco sulla prevenzione degli incendi non vale tanto quanto quella di un piromane incallito”. E ancora, mentre viene indotto ad indossare una certa camicia: “dovrebbe sapere che un conto è farsi spiegare i viaggi su Marte dal direttore della Nasa, un conto è chiedere ad una fattucchiera che fa gli oroscopi”. E in un soffio finale: “non sempre esistono ‘due campane da sentire’, ma ne esiste solo una in quanto dovrebbe essere facile distinguere i rintocchi dai ragli dei somari”. E alla quinta metafora l’ambulanza chiude il portellone e parte a sirene spiegate.
L’ineguagliabile scienziato, però, viene addirittura insidiato, nella performance, dal giornalista scientifico di Repubblica, Marco Cattaneo, a quanto pare collaboratore del National
Geograpich, che sta veleggiando in brutte acque. Già impegnato a fiancheggiare un’altra Cattaneo, la senatrice- farmacista a vita Elena, sul fronte della vivisezione (con l’altra firma scientifica del quotidiano fondato da Scalfari, Elena Dusi), l’intrepido Marco randella chiunque gli capiti a tiro e osi solo nominare i vaccini. Le frasi di Red Ronnie diventano “terrificanti sciocchezze” e “affermazioni sgangherate”, la malefica correlazione vaccini-autismo “pur essendo stata negata da un’infinità di studi, continua pericolosamente a fare proseliti”, magicamente il profilo del Maestro-Virilogo diventa “frequentatissimo”, “5 milioni di visualizzazioni”, il nostro un Paese infestato da “stregoni che possono mettere in pericolo la vita della gente” (sarebbero – incredibile ma vero – le parole di Anzaldi), “il Paese dei casi Di Bella e Stamina” (facendo un incredibile minestrone parascientifico).
Le parole conclusive di Cattaneo sono scolpite nella Roccia e – da domani – nelle coscienze di tutti gli italiani: “dal dopoguerra in poi i vaccini hanno salvato milioni di vite, permettendo di debellare nel mondo una malattia terribile come il vaiolo, contro la quale infatti non ci si vaccina più”. Eccoci al finale, un colpo da Maestro: “sarebbe una buona cosa se a parlarne, in tv, ci andasse solo chi è competente. E che l’informazione sul servizio pubblico non si prestasse a veicolare messaggi socialmente pericolosi. Ora la parola è alla Vigilanza”.
E alle Emergenze del 113, costrette a intervenire una seconda volta.
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2 pensieri riguardo “VACCINI & BUFALE / AUTORIZZATI A PARLARE SOLO SCIENZIATI E GIORNALISTI PRO”
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Finalmente,una esposizione dei fatti sui vaccini, corretta ed efficace. Mi auguro che molti altri giornalisti che credono nel valore della vita umana, dovrebbero approfondire questo importantissimo argomento che assilla molte famiglie del mondo intero. Spero che qualcun altro che ha a disposizione “la penna” per scrivere articoli di stampa su questa temuta verità, prenda esempio da quella qui esposta, e che abbia il coraggio di riparlarne nello stesso modo imparziale e acritico ma sicuramente reale come ha fatto in questo post, senza peli sulla lingua, Paolo Spiga.
Giorgio Alberto Tremante
Più sono altolocati ed altisonanti e più sono da temere