Un decalogo per i candidati-sindaco a Napoli, 10 buone prassi per una politica sui diritti degli animali. A proporlo l’associazione Animal Day Napoli, presieduta dalla giornalista Stella Cervasio. Lo hanno sottoscritto tre candidati su quattro (manca il solo forzista Gianni Lettieri): il sindaco uscente Luigi de Magistris, la Pd Valeria Valente e il 5 Stelle Matteo Brambilla. Quest’ultimo, presente all’iniziativa promossa il 10 marzo scorso per illustrare i punti, ha sottolineato che nel programma di governo cittadino elaborato dal suo movimento è ben presente una politica per la tutela degli animali. Del resto non a caso la capolista dei grillini, Francesca Manna, la quale ha partecipato alle primarie gareggiando con lo stesso Brambilla, è docente di Igiene e sanità pubblica veterinaria alla Federico II di Napoli.
Ecco, di seguito, i 10 punti per i candidati sindaco di Napoli.
- Progettazione e attuazione di politiche a sostegno dell’assistenza agli animali per i cittadini appartenenti a fasce di reddito disagiate (convenzioni con la sanità veterinaria privata, short list di medici veterinari disposti a prestazioni periodiche o consulenze per i pazienti a costi ridotti ecc.)
- Creazione di un tavolo permanente con le autorità competenti per il problema dei cani randagi cosiddetti ferali o semi-ferali, ossia non più socializzati con altri cani o con persone, dell’Area Metropolitana e utilizzo della vasectomia da preferire alla castrazione, per i cani “del Sindaco” da reimmettere sul territorio dopo intervento Asl: grazie all’ordinanza sindacale per la reimmissione dei cani sterilizzati sul territorio, sempre rinnovata, Napoli è la sola città campana che non priva tali cani della libertà detenendoli in canile a volte per il resto della vita. Da recenti studi si è scoperto che la castrazione, prevalentemente praticata in questi casi, pregiudica la situazione dei gruppi di cani ferali o semiferali, esponendo a rischi gli individui reimmessi, differentemente dalla tecnica della vasectomia.
- Creazione di incentivi per l’attendamento di circhi che non utilizzano animali (es. riduzione delle imposte comunali per occupazione di suolo o altro previsto).
- Regolamentazione e statuto della conduzione del nuovo canile municipale “dinamico”.
- Previsione di spazi nei dormitori pubblici per animali di proprietà di coloro che utilizzano tali strutture.
- Incremento di aree di sgambamento per cani nei parchi e/o giardini pubblici e negli spazi degradati urbani da riqualificare.
- Destinazione a campagne di sensibilizzazione e/o altre documentate necessità del mondo animale cittadino tutelato dal Sindaco (a norma del Dpr 31/3/1979) degli importi appostati in apposito capitolo di bilancio previsto dal Regolamento Tutela Animali del Comune di Napoli (nella versione attuale e nella nuova aggiornata proposta da Garante diritti animali comunale e Asl Napoli 1) derivanti dalle sanzioni pecuniarie riscosse da violazioni del Regolamento stesso.
- Ampliamento del numero delle Guardie Zoofile addette alla collaborazione con la Polizia Municipale, nel settore della tutela degli animali e dei controlli relativi ai canili convenzionati ove dimorano i cosiddetti “cani del Sindaco”, con particolare riguardo all’incremento di adozioni responsabili dei cani in questione, le cui rette pesano sulle tasse comunali a carico dei cittadini.
- Definizione delle funzioni e degli ambiti di competenza del Garante diritti animali e istituzione di un Ufficio preposto, con personale addetto.
- Creazione di un albo comunale del volontariato.
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