VOTO A NAPOLI / FIN CHE LA NAVE VA. DA VALENTE A 
DE MAGISTRIS VIA POMICINO, ECCO I RANIERI BOYS

E’ una delle liste per ora sistemate in Purgatorio, in attesa dei ricorsi che sono piovuti come la grandine nella città con la più alta densità di candidature in Italia, 1 per 50 abitanti, percentuale da affollamento indiano, per la corsa ad uno scranno a palazzo San Giacomo o una sistemazione in una della tante municipalità. E’ la civica “Per Napoli”, una lista una storia da Guinness dei primati. Tutta da raccontare.

E’ espressione del Pensiero politico – Per Napoli – di un pezzo da novanta del Pci partenopeo anni ’80 e ’90, Umberto Ranieri, figlioccio prediletto dell’ex capo dello Stato – e per anni capo dei miglioristi partenopei – Giorgio Napolitano. A lungo ‘ministro’ degli Esteri ombra nel vecchio Pci, Ranieri, l’uomo di tutte le relazioni che contano negli anni d’oro del consociativismo, con gli amici d’un tempo, ‘O ministro Paolo Cirino Pomicino e l’ex titolare del Viminale (e non solo) Enzo Scotti, l’allora vicesegretario del garofano Giulio Di Donato (appena uscito dal cda del teatro Mercadante a Napoli), Sua Sanità Francesco De Lorenzo: quando Pci, Psi e Dc “trattavano” i destini del capoluogo partenopeo e del Paese (la rouling class nazionale degli anni ’80 parlava napoletano).

Sfortunato competitor alle ultime primarie del Pd per designare l’anti De Magistris, l’ex pupillo presidenziale: primarie che vedono primeggiare l’ex bassoliniana Valeria Valente, folgorata sulla via di don Matteo.

Umberto Ranieri. Nel montaggio di apertura Paolo Cirino Pomicino e Luigi de Magistris

Umberto Ranieri. Nel montaggio di apertura Paolo Cirino Pomicino e Luigi de Magistris

Eccoci alle ultime “trattative”. La civica ispirata a Ranieri – un cognome che ora tira al massimo, dopo il successo del Leicester allenato da mister Claudio in Premier League – incontra nelle ultime settimane i candidati alla poltrona di primo cittadino (tranne il 5 stelle Matteo Brambilla). Dopo i summit, barra a dritta in direzione Valente. Così viene motivato il no a De Magistris: “Visione differente del governo della città, da Bagnoli alle periferie”. Secondo il sito “retenews24” il movimento – che “raccoglierà il mondo accademico e delle professioni”, ossia la Napoli bene e che conta (anche i soldi) – avrebbe addirittura strappato la promessa della poltronissima di vicesindaco. Champagne.

Passano pochi giorni ed ecco il ribaltone. Salta l’accordo con le truppe renziane targate Valente e torna in pista De Magistris col quale la “visione strategica” (sic) della città fino alla settimana prima risultava agli antipodi. Ecco, ora, che “Per Napoli sarà – secondo i suoi animatori – un pilastro fondamentale dell’alleanza di governo con De Magistris, avendo individuato alcuni nodi strategici e convergenze con l’attuale sindaco. Sarà un’alleanza politico-programmatica”. In un baleno l’intesa sul futuro urbanistico cittadino, il centro storico, Napoli est, a ovest Bagnoli, i trasporti, il ripristino dell’“antica linea tramviaria”: quando proseguono sulle stesse, devastate aree, i lavori per l’eterno metrò, cominciato 40 anni fa, il più caro al mondo – 400 milioni per chilometro – fiore all’occhiello di Bassolino prima, quindi di Rosa Russo Iervolino sindaco, e ora di De Magistris.

Ma chi sono i protagonisti della storia? Li scopriamo leggendo una fresca notizia (tarda mattina dell’11 maggio) del sito “Napolispia” messo in rete da Carlo Tarallo, firma di Dagospia da Napoli. Scrive Tarallo un flash titolato: “Chiamatelo Giggino Pomicino – Incredibile ma vero: dietro la lista ‘Per Napoli’ c’è ‘O ministro”. Ecco la notizia: “Esclusa (almeno per ora) dalle elezioni comunali, la lista ‘Per Napoli’, coordinata da Gaetano La Nave, avrebbe come deus ex machina nientemeno che l’ex ministro Paolo Cirino Pomicino. Del resto, l’ex ministro fa capolino da qualche tempo come opinionista fisso a TV Luna, ruspante emittente casertana che altrettanto spesso ospita nei suoi studi proprio La Nave.

E sarebbe stato Pomicino in persona a ‘trattare’ l’eventuale sostegno a Valeria Valente, chiedendo in cambio una presidenza di municipalità. Ricevuto un ‘no’, Pomicino si sarebbe accordato con De Magistris. Ma che ne pensano – s’interroga e interroga Tarallo – di questo alleato i pasdaran della rivoluzione arancione?”.

Incredibile? E forse vero, se lo “scoop” di Napolispia non verrà smentito. Sorgono spontanee alcune domande. Prima: come mai un calibro alla Pomicino, abituato alla spartizione di incarichi ministeriali e super assessorati (ricordate la mitica telefonata ‘O Capogruppo chi s’o piglia?”) si è ridotto ora a “trattare” una municipalità? O si è trattato di sbrigare una pratica familiare, visto che i due -‘O Ministro e ‘O Sindaco – sono cugini di secondo grado? Come mai non ha incaricato della trattativa il coordinatore La Nave? Era forse impegnato in altre battaglie marinare?

Francesco Saverio Lauro

Francesco Saverio Lauro

Docente alla “SUM” (con ogni probabilità si tratta della “SUN”, ossia Seconda Università di Napoli), nel pedigree una “docenza” alla EHESS (la parigina “Ecole des hautes etudes en sciences sociales”), La Nave è passato alla storia per una relazione su “La crisi di Cuba: una svolta strategica. Nascita, sviluppo e dispiegamento dei Polaris”, dedicata “all’illustrazione della percezione strategica e della guerra in mare, attraverso la collocazione dei sottomarini e dei Polaris”, convegno che si tenne nella Basilica di San Giovanni Maggiore a Napoli.

Vent’anni fa la Voce – trattandosi sempre di “mare” – a proposito dello yacht noleggiato dall’Armital di Franco Ambrosio a ‘O ministro, il Claila, scrisse un pezzo titolato “Un Larotonda sul mare” – perchè l’amministratore dello sterminato arcipelago societario ruotante intorno all’ex re del grano si chiamava, appunto, Vittorio Larotonda. Oggi Pomicino è al vertice di Tangenziale di Napoli spa, il raccordo cittadino a “pedaggio eterno”, una concessione rinnovata praticamente a vita: tra i progetti più cari, quello di arrivare “a mare”, sbarcando a Coroglio, un passo dagli stabilimenti Italsider di Bagnoli (distruzione ambientale compresa, e annessi costi arcimilionari).

P.S: Dimenticavamo. Il capolista di “Per Napoli” è l’avvocato “marittimista” Francesco Saverio Lauro, per cinque anni – inizio 2000 – al timone della strategica “Autorità Portuale di Napoli”, da anni ormai commissariata e senza che il governo renziano del “fare” designi un nome. A Napoli sempre tutti al mare e cittadini regolarmente con le pacche nell’acqua…


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