I RENZI BOYS GENUFLESSI AL SUMMIT TRILATERAL

Cappucci passati di moda? Grembiulini finiti sotto la naftalina? Compassi in soffitta? Bene, se la massoneria è leggermente appannata, forse un po’ “assonnata” – ma comunque sempre presente con il suo gettonato meeting riminese d’inizio aprile – ecco tornare alla ribalta con forza Trilateral e Bilderberg, con le loro annuali super convention.

Dopo la bellezza di 33 anni si è appena svolto – nella tre giorni di metà aprile – il primo raduno, quartier generale lo strastellato albergo “Cavalieri Waldorf Astoria” a Roma, Monte Mario; mentre il secondo si celebrerà a Dresda, dal 9 al 12 giugno. Due appuntamenti clou per le Agende di Vip & Capi che reggono i destini del mondo: more solito al bando la stampa, all’indice l’informazione, perchè nella “Privacy” – ormai comodo escamotage per tutelare patti top secret sulle spalle del popolo bue – si decide meglio…

Partiamo dal summit made in Trilateral. Nel corso del quale il nostro governo è stato un perfetto maggiordomo. Con tanto di genuflessioni, baciamano e ossequi ai “poteri” (bene lasciare al premier la valutazione se siano “forti” o no). Ha fatto gli onori di casa damigella Maria Elena Boschi, perfettamente calata nella sua mission rassicuratrice. Dopo che il suo discolo premier Matteo aveva fatto un po’ arrabbiare i “Papà”, la bella addormentata nel bosco delle Riforme s’è prodigata in grandi e piccole promesse, giurando di mantenerle tutte e da subito. La più importante, quella sulle privatizzazioni, un “must” per i Potenti, fin dai tempi del Britannia, il celebre summit nel golfo di Napoli, anno di grazia 1991 (guarda caso, quando stava per scoppiare Tangentopoli), sotto i vessilli di queen Elizabeth, per la spartizione dei beni & destini di mezzo mondo.

Luigi Bisignani

Luigi Bisignani

Tornando a Tangentopoli, ecco cosa scrive uno dei massimi esperti del settore, oggi penna eccellente per “Chiarelettere”, ovvero Luigi Bisignani, a proposito del meeting romano targato Trilateral: “Matteo Renzi, forse pentito di essersela presa con i poteri forti, con l’intento di riparare, spedisce al plenum della Trilateral i due fiori all’occhiello dell’esecutivo, Maria Elena Boschi e Paolo Gentiloni. Assente giustificata sarà Federica Guidi, proprio lei che della Trilateral è stata per lungo tempo membro attivo. Nella prima tavola rotonda parleranno entusiasticamente dell’Italia tre che più renziani non si può: oltre all’onnipresente Boschi, Andrea Guerra, anche lui fino a pochi mesi fa a palazzo Chigi, e Yoram Gutgeld, che dovrebbe occuparsi per conto di Renzi di spending review. Il dibattito sarà moderato da Monica Maggioni, presidente della Rai e una delle poche habituée ammesse. Chissà cosa ne pensa della scelta degli ospiti Mario Monti, che nella Trilateral da sempre sta come il topo nel formaggio”.

Il fresco reporter Bisignani continua e s’interessa soprattutto dell’ospitalità che verrà riservata agli illustri big nelle stanze vaticane, glissando sull’incontro col capo dello Stato. “Gli accreditati – scrive l’uomo di Segreti & Accordi, Bisignani – andranno al Quirinale da Sergio Mattarella, ma più di tutti ci tenevano a incontrare Bergoglio. Desiderio subito esaudito dal Pontefice, al quale non sembra vero ricevere in un colpo solo tanti uomini della finanza laica mondiale. Com’è noto i soldi non hanno colore. Ad organizzare l’happening nella Sala Clementina – dettaglia l’ex Grand Commis – il cardinale australiano George Pell, che se la passa sempre peggio per non aver combattuto i numerosi casi di pedofilia avvenuti nel suo Paese e che presto, pare, verrà mandato in pensione. Brutto segnale per la finanza cattolica, ora che anche la Trilateral è stata fatta entrare nella Sala Clementina dalle Guardie Svizzere”.

Singolari sottolineature, quelle firmate da Bisignani, quasi a voler ‘oscurare’ il prodigarsi di papa Francesco per le sorti del mondo – come testimonia il fresco blitz a Lesbo – e accendere invece i riflettori sulle sempre scottanti finanze vaticane, come del resto dimostrano gli ultimi Vatileaks.

Ma torniamo alle “ottime e abbondanti” rassicurazioni fornite dalle star del nostro esecutivo davanti ai potenti della terra. A quanto pare, dalla bocca di lady Boschi sono uscite “ampie assicurazioni in tema di privatizzazioni – commentano alcuni osservatori – con un programma che starebbe procedendo secondo i piani stabiliti e presto verranno cedute le ultime aziende pubbliche dove esiste ancora una partecipazione dello Stato”. Inoltre, sarebbero state fornite garanzie sul solito debito pubblico. Ecco la terapia per il rientro: privatizzazione dei servizi pubblici (arieccoci), riduzione della spesa sanitaria e di quella pensionistica. Per la serie: quel po’ di Welfare che negli anni è stato messo su, verrà ruspato via senza pensarci troppo. Perchè ora, dopo anni di sabbie mobili e immobili, siamo finalmente diventati il paese del “fare”.

E pensare che l’intervento del ministro delle Riforme era cominciato volando basso e rassicurando su una “bazzecola”: il referendum sulle trivelle “non cambierà nulla” perchè il

La presidente Rai Monica Maggioni

La presidente Rai Monica Maggioni

quesito tocca un aspetto molto marginale della legge italiana. Ma i vip del mondo vogliono sapere qualcosa di preciso sul referendum, ben più strategico, d’autunno, sulle riforme costituzionali, per accertarsi che il nostro Paese si allinei con quanto a suo tempo suggerito da membri eccellenti della Trilateral. Alcuni osservatori riferiscono che “il ministro si è prodigato per garantire ai partecipanti che tutto va nella direzione stabilita che prevede maggiori poteri all’esecutivo e minori intralci per l’approvazione dei provvedimenti, con il ridimensionamento del Senato” e, finalmente, l’agognata fine del bicameralismo. Viene ancora notato: “Di sicuro la Commissione Europea, a questo punto, partirà alla carica, raccomandando al governo italiano di adottare tutte le misure per accelerare la vendita di quel che resta del patrimonio pubblico, tagliando e ridimensionando le prestazioni sociali, insomma la terapia di Merkel & C. già adottata per la Grecia: perchè l’obiettivo strategico di lorsignori è renderci terra di facile conquista per il saccheggio finale e la perdita totale della sovranità nazionale. Vedrete, presto chiederanno al nostro governo di sottoscrivere il trattato TTIP, che spalanca le porte del mercato italiano ed europeo ai prodotti e servizi made in Usa, senza più sciocchi vincoli e inutili regole, considerate ormai superflue anche negli States”.

Tanto per ricordare, la Trilateral nasce 43 anni fa alla scopo di creare un “Nuovo Ordine Mondiale”, per impulso del magnate a stelle e strisce David Rockfeller, direttore operativo Zbigniew Brzezinski, il quale poi sarebbe diventato il consigliere speciale per la sicurezza con la presidenza di Jimmy Carter, considerato una “creatura del gruppo Rockfeller, un servitore docile e puntuale dei progetti Trilateral”. Tra i vip nel suo board, fior tra fiori spuntano i nomi di Jean Claude Trichet, Madeleine Albright, Michael Bloomberg, e gli italiani John Elkan, presidente di FCA, Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Marco Tronchetti Provera, ceo di Pirelli, Giuseppe Vita, vertice di Unicredit. In passato, le nostre super star si chiamavano Romano Prodi e Mario Monti, i cui nomi hanno brillato anche nel firmamento di Bilderberg.

 

DAI BILDERBERG AI GREMBIULINI RIMINESI

Ed eccoci, via Monti & Prodi, al secondo grande appuntamento previsto per giugno inoltrato. Le sessantadue candeline dei Bilderberg verranno spente nella sontuosa cornice di una location extra lusso, stavolta il “Kempinski Taschenberg Palais Hotel” nel cuore di Dresda, il più famoso della città, nei pressi della “Semper Opera House” rinomata, tra musicofili e non, in tutto il mondo. L’annuncio a sorpresa è stato dato, il 9 aprile, dal quotidiano tedesco “Die Tageszeitung”, che ha confermato le prime indiscrezioni filtrate da alcuni giorni, che segnalavano un “overbooked” per il prestigioso Kempinski da alcune settimane. E’ la prima volta – fanno notare gli addetti ai lavori – che l’incontro si svolge in una città dell’ex Europa dell’est: un omaggio a frau Merkel, anche lei di provenienza Ddr? O un monito per i “pigs” europei, come i paesi mediterranei (Spagna, Grecia e naturalmente Italia) che rischiano di far la fine della stupenda Dresda, rasa al suolo dai bombardamenti alleati del 1945?

Schermata 2016-04-18 alle 20.13.07Un luogo cult, la Semper Opera, per i nazionalisti tedeschi, che – racconta un cronista locale – ormai da un paio d’anni si radunano ogni lunedì per manifestare contro la “islamizzazione della loro Patria”. Vien fatto ancora notare: “Lo scorso anno era stata scelta una location molto appartata, nascosta tra i boschi delle alpi austriache, per evitare intrusioni dei pacifisti. Stavolta si è in pieno centro a Dresda, dove la destra filonazista è parecchio agguerrita, ma gli antiglobalizzazione non sono meno forti, anche perchè la situazione economica nella aree ex Ddr, in particolare Dresda, non sono certo brillanti. Rischi? Non lo so. Ma con frau Merkel che tiene gli onori di casa c’è da stare tranquilli. Meno tranquillo il mondo, che come al solito i potenti vivisezionano su un tavolo operatorio, questo a me questo a te, ce ne è ancora per tutti…”.

E con ogni probabilità i temi sul tavolo, pardon sul tappeto, sono non pochi, tutti bollenti e fra l’altro condivisi con il summit della Trilateral. Emergenza migranti, misure di difesa dei confini, e anche i dossier Cina, Russia e soprattutto Corea del Nord, i tre nemici “storici”, con una questione nucleare ora più che mai attuale sul fronte coreano.

La Voce ha più volte scritto dei Bilderberg, fin da quando nel nostro Paese il summit era perfettamente “nell’ombra”, giornalisti al solito banditi, tranne alcuni columnist e opinion maker baciati dalla dea bendata (in basso il link della prima inchiesta). Quest’anno, comunque, a quanto pare lorsignori hanno previsto anche una convention americana: “per raddoppiare? – nota qualcuno – per aumentare il peso degli States, altrimenti penalizzati dalla media di tre a uno fino ad oggi portata avanti, cioè tre incontri europei e uno negli Usa? O per affrontare qualche problematica più specifica?”. Tutto è ancora avvolto nelle solite nebbie, comunque la location dovrebbe essere in Virginia, nell’altrettanto prestigioso “Westfields Marriot Washington Dulles Hotel” (tanto per rispettare la sintesi nei nomi) a Chantilly.

Pochi giorni fa, comunque, le trombe hanno suonato nei cieli di Rimini per celebrare l’annuale raduno dei massoni aderenti al Grande Oriente d’Italia, il GOI, la super loggia, con circa 15 mila affiliati. Al centro della tre giorni che si è svolta al Palacongressi dal 1 al 3 aprile, “I doveri dell’uomo e i diritti del mondo”. Non sono mancati i prestigiosi auguri di ‘buon lavoro’ provenienti dalle più svariate autorità ed elencati dai solerti organizzatori: gli onnipresenti Mattarella e Boschi, poi il vertice del Senato Pietro Grasso, il ministro Marianna Madia, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, il presidente della commissione attività produttive della Camera, Guglielmo Epifani (ex leader della Cgil!); il capo di stato maggiore dell’Aeronautica Pasquale Preziosi; il rettore dell’università di Messina Pietro Navarra, il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto, il presidente della Regione Calabria Gerardo Maria Olivieri.

Stefano Bisi

Stefano Bisi

Il momento clou – come sottolineano al GOI – è stata la prolusione del Gran Maestro Stefano Bisi, assurto al vertice massonico poco più di due anni fa, giornalista, per anni direttore del Corriere di Siena e “in rapporti di lavoro” con David Rossi, il responsabile della comunicazione al Monte dei Paschi di Siena volato giù da palazzo Salimbeni, quartiere generale di MPS, tre anni fa (il caso – subito “archiviato” per suicidio – si è appena riaperto).

Seguitissima, al Palasport di Rimini, la lettura – all’inizio dei lavori – di alcuni brani tratti da “La Trivella” di Antonio De Curtis, al secolo Totò, il più grande comico italiano, di simpatie massoniche; a recitarli un big della fiction made in Italy, Patrizio Rispo (il cui nome è circolato anche per il cda del celebre teatro Mercadante di Napoli). E altrettanto seguito il dibattito successivo, sui temi dei “diritti del mondo”. Ad animare la scena Marcello Flores d’Arcais, docente all’università di Siena e direttore del Master sui “Diritti umani”, l’inviato del TG3 Nico Piro e il Gran Maestro Bisi, moderati dal giornalista Angelo Di Rosa.

 

Nel fotomontaggio di apertura, al centro, la foto dell’Agenzia Dire al summit Trilateral di Roma e, in alto, lo stemma del potente sodalizio. Da sinistra Paolo Gentiloni, Maria Elena Boschi e, sullo sfondo, Matteo Renzi.


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