“Senza i test sugli animali la medicina fallisce” è il titolo dell’intervento di apertura del supplemento “Salute” di Repubblica firmato dalla senatrice a vita Elena Cattaneo, docente all’Università Statale di Milano. Un’opinione antiscientifica che mi sento in dovere di contestare in modo totale, in quanto cofondatore del Movimento Antispecista.
Ecco alcuni passaggi salienti dell’intervento della senatrice Cattaneo. “Il rapporto tra ricercatori e animali di laboratorio è cambiato profondamente grazie ai progressi della ricerca biomedica, sempre più precisa, personalizzata e affidabile”. “La genomica permette di conoscere le predisposizioni del singolo ad una malattia; di usare una quantità di farmaco calibrata sul paziente o anticorpi monoclonali per colpire una forma specifica di tumore”. (…) “Senza la sperimentazione animale non avremmo quasi nessuna delle conoscenze sul funzionamento di tessuti e organi, né sarebbe stato possibile sviluppare terapie di prevenzione o trattamenti per i malati. La sperimentazione animale resta necessaria per decine di migliaia di ricerche”. Di seguito la senatrice fa una serie di esempi: l’Ospedale Maggiore di Milano, la SISSA di Trieste, l’EBRI di Roma, il Tigem di Napoli e vari altri atenei. Sostiene ancora la senatrice: “Se oggi curiamo malattie infettive mortali, attenuiamo dolori lancinanti, stabilizziamo l’umore, salviamo i nostri figli e portiamo a remissione alcune forme di cancro, lo dobbiamo al lavoro svolto anche sugli animali”. Sarebbe poi necessario – sostiene – evitare di “manipolare la realtà inventandosi la pratica (inesistente) della vivisezione”.
Queste le parole della senatrice Cattaneo in difesa della “Sperimentazione Animale”. Che nega essere vivisezione. Che dire?
La senatrice fa affermazioni e non cita fatti. Il fatto reale è che quasi 1 milione di animali muoiono solo in Italia, dopo sperimentazione. Come si chiama questo? Comunque si chiami, questa è vivisezione. Ma la senatrice sostiene che non esiste. Ai lettori l’ardua sentenza. La senatrice afferma anche tante altre cose, ma prove niente. Non sono prove le sue opinioni personali.
Gli animalisti non stanno facendo il processo al passato, bensì contestano che si debba procedere nel futuro coi metodi del passato. Così fanno invece gli sperimentatori su animali, i quali dichiarano che questi metodi sono i migliori in assoluto e identificano tali metodi con la scienza.
Tuttavia Usa, Gran Bretagna e Germania investono massicciamente nei metodi alternativi, perchè sanno che da essi verrà il progresso scientifico. Ma la senatrice ci fa sapere che sono “metodi complementari”. Con questa dichiarazione l’industria farmaceutica continuerà ad accaparrarsi le somme enormi stanziate dalla Comunità europea per la ricerca biologica, sia effettuata con metodi tradizionali che alternativi. Qui sta il vero nodo. Tutto economico: l’immensa mole dei finanziamenti.
Se tali metodi fossero trascurabili, il rappresentante del “Mario Negri” non avrebbe dichiarato al tavolo ministeriale che il suo istituto ha il più grande laboratorio d’Italia per i metodi alternativi, dove investe l’85 per cento delle risorse.
Particolarmente antiscientifiche, poi, le dichiarazioni della senatrice sul Parkinson e sull’autismo. Gli animali non si ammalano spontaneamente di queste patologie. Dunque si studiano malattie inesistenti.
Ma la cosa più tragica è che per queste patologie, come per qualunque altra osservata sperimentalmente su animali, non c’è corrispondenza con quanto avviene sull’uomo. Dunque, l’uomo diventa la cavia che conferma o smentisce quanto osservato sugli altri animali.
La senatrice rivendica tutte le conoscenze acquisite anche grazie agli animali. Vero: sappiamo l’anatomia del topo e la fisiologia del gatto grazie a topi e gatti. Abbiamo le stesse conoscenze sull’uomo grazie all’uomo ed agli studi clinici e anatomopatologici sui cadaveri umani.
La svolta nella medicina moderna non è stata determinata da pochi cani ma da cadaveri umani. E’ stato lo studio anatomopatologico e clinico che ha messo in rapporto i sintomi con le alterazioni trovate sui cadaveri. Questo ha assicurato il progresso scientifico.
Un’ultima considerazione. Tutte queste opinioni sui farmaci e sui pazienti dovrebbero venire da un laureato che ha visto e curato i malati, che ha esperienza di somministrazione di farmaci e delle altre branche della medicina. Gli animalisti, infatti, non antepongono le loro opinioni personali. Ma osservano i fatti, come ad esempio:
1 – l’importanza dello studio sull’uomo
2 – la non trasferibilità dei risultati dall’animale all’uomo
3 – le reazioni indesiderate o avverse (all’assunzione di farmaci sperimentati sugli animali da parte degli uomini)
4 – il fatto che il 92 per cento dei farmaci sperimentati su animali non supera le prove per la somministrazione all’uomo (92 per cento di fallimenti!)
5 – le differenze genetiche che spiegano chiaramente questi fallimenti
6 – le evidenti ragioni economiche alla base della sperimentazione animale
7 – il fatto che la sperimentazione animale non è mai stata validata dall’ente europeo preposto, l’EURL ECVAM (European Union Reference Laboratory for alternatives to animal testing, costituito nel 2011).
Tutti questi sono fatti. La senatrice Cattaneo può continuare a scrivere e a veder pubblicare le sue opinioni. Meglio farebbero i media a riportare e pubblicare anche i fatti denunciati dagli animalisti.
O quanto meno a consentire il “tanto umano” diritto di replica.
Bruno Fedi – cofondatore del Movimento Antispecista, già docente di Medicina e Chirurgia all’Università La Sapienza di Roma
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2 pensieri riguardo “SPERIMENTAZIONE SUGLI ANIMALI / INUTILE PER LA SCIENZA, UTILE PER BIG PHARMA. E LA SENATRICE CATTANEO POMPA…”