Pubblichiamo un brano dal libro di Jacopo Fo “Cervelli verdi fritti”. Altri capitoli su www.alcatraz.it (dove è possibile ordinare il volume completo).
Le bestie se la spassano?
La questione della coscienza è centrale. Ci sono fantastiliardi di organismi unicellulari, batteri, virus, amebe, licheni, muffe e insetti che non sono provvisti di ricettori del dolore. Cioè quando li stritoli non provano assolutamente nulla (o quanto meno non sentono un vero e proprio dolore, al massimo un leggero disappunto). Gli animali superiori sentono il piacere e il dolore ma non ne sono coscienti. Quindi la loro capacità di soffrire è limitata dal fatto che non possono rimuginare sulle loro disgrazie né torturarsi immaginando tutto il dolore che nel futuro dovranno sopportare.
Inoltre, tutte le creature hanno a disposizione un perfetto sistema che gli permette di andare in tilt ogni volta che la vita diventa troppo dura. Se avete visto un topo mangiato da un gatto, o una gazzella sbranata da un ghepardo, avrete notato che durante la fuga entrano in uno stato parossistico nel quale tutte le energie sono concentrate nel tentativo di evitare di essere presi. Ma quando un animale viene addentato irrimediabilmente, è colto da uno stato di paralisi simile alla trance.
Il corpo si irrigidisce, l’emozione travolge tutto l’essere, paralizzandolo, e la creatura, seppur ancora viva cade in uno stato catatonico o sviene. Non c’è coscienza del dolore. Vi sarà forse capitato di subire un’aggressione. Generalmente nella fase della lotta la vostra mente è unicamente focalizzata sulla possibilità di mettersi in salvo, ma se soccombete e iniziano a colpirvi selvaggiamente, perdete ogni contatto con la realtà.
Quando ti picchiano non senti dolore. Il dolore comincia dopo un po’ che hanno smesso di percuoterti. Mentre ti percuotono, al massimo, senti un dolore psicologico, non dovuto a quel che ti fanno fisicamente ma all’orrore che ciò provoca nella tua coscienza.
In effetti nell’umano, a volte, questo meccanismo di autodifesa si inceppa. La coscienza può essere troppo forte e riuscire a resistere alle emozioni. Cioè non si riesce a staccare la testa di fronte al pericolo e si percepisce così il dolore fisico ingigantito perdipiù dal dolore psicologico. In questo caso farsi camminare sopra dai carri armati dell’Armata Rossa cinese, in piazza Tien An Men, diventa un’esperienza dolorosissima.
Dal letame nascono i fiori
Il fatto che solo l’umanità abbia un’illimitata capacità di soffrire, mentre piante e animali svengono subito, ci può far pensare che la cattiveria divina in fondo abbia un limite.
L’odio di Dio è selettivo in maniera particolare. Dio odia gli esseri umani. Salta all’occhio che quest’avversione è collegata al fatto che noi bipedi evoluti abbiamo la coscienza, i pensieri, la memoria, i sensi di colpa e le fobie ossessive-paranoico-schizoidi-depressive.
Già i greci sospettavano che fosse una questione di gelosia. Dio è imbestialito perché voleva essere il solo ad avere una mente acuta e creativa. Infatti, Giove perse il self-control quando Prometeo rubò agli Dei il fuoco e insegnò all’umanità come usarlo. Prometeo fu incatenato sul Caucaso e uno stormo di aquile fu incaricato di divorargli il fegato. Colmo della sfiga ogni notte l’organo divorato gli ricresceva, così all’alba i fottuti rapaci potevano ricominciare.
Pure la storia di Pandora è illuminante. Giove, in un momento di bontà rinchiude tutti i vizi e tutte le malattie del mondo in un vaso sigillato e lo affida a Pandora. Questa disgraziata, invece di seppellirlo in fondo a una voragine, vuole vedere cosa c’è dentro. Lo apre e tutto il marcio viene fuori e ammorba il mondo.
Ora, pensare di vivere con un Dio geloso, iroso, punitivo e vendicativo è veramente una cosa angosciante. Anche perché il creatore ha i superpoteri e se gli girano i Santissimi può pure cambiare le carte in tavola e trasformare un’innocua cornetta del telefono in un mostro mordace e carnivoro che ti azzanna l’orecchio e poi se lo mastica con voluttà emettendo gridolini e tu… tu… disarticolati.
Vivere così, senza garanzie, nell’incertezza e nella paura di essere improvvisamente aggrediti da un qualunque apriscatole, è inaccettabile. Vivere solo per dilettare il sadismo divino è un’umiliazione indegna di un essere umano. Se avete un minimo di dignità dovete assolutamente suicidarvi subito. è l’unica cosa che lo fa veramente incazzare. Ma visto che, come ho già detto, siamo un branco di pusillanimi, non ci resta che un’altra, unica, possibilità. Vedere le cose da un diverso punto di vista. E se Dio non fosse veramente cattivo ma solo un po’ limitato? Magari il mondo è così perché Lui, poverino, non aveva i mezzi per farlo meglio… Non tutte le ciambelle riescono col buco. Bhe, noi viviamo in una ciambella senza buco.
Magari il Nostro Creatore è il più sfigato nell’esclusivo Club delle Divinità. Da qualche parte esistono Dèi veramente onnipotenti che hanno creato mondi dove tutti nascono già con la Ferrari in dotazione, i denti non si cariano mai, e tutte le ragazze hanno tette inverosimili che non si afflosciano neppure dopo 1000 anni. E anche i piselli sono diversi. Vivono costantemente in posizione acceso. L’unico inconveniente è che hanno gravi difficoltà a centrare il water quando fanno pipì. Hanno il getto parabolico. Ma non è un gran danno, fanno dei water grandi come vasche da bagno così gli uomini riescono a centrarli.
Beh… ci è andata male, ci siamo beccati la mela bacata. Invece di fare sempre i lamentosi, dovremmo provare un minimo di solidarietà di squadra per il nostro povero Dio. Credete che lui non soffra quando va ai party divini e tutti lo prendono in giro perché sul suo unico pianeta abitato è scoppiata l’Aids e pure a lui sono venuti i brufoli?
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