Spartacus – Nell’anfiteatro di Capua un Festival per non dimenticare

Prende il nome del più famoso processo alla camorra, Spartacus, il Festival letterario nel segno del mito che parte in questi giorni nel maestoso scenario dell’Anfiteatro campano, a Santa Maria Capua Vetere. «Il leggendario “I am Spartacus” pronunciato dal celebre gladiatore-schiavo tracio, che proprio nell’anfiteatro dell’antica Capua diede inizio alla prima rivoluzione della storia – spiega il giornalista Antonio Emanuele Piedimonte, direttore artistico del Festival – oggi risuona come un gesto estremo, ma necessario per ritrovare la memoria smarrita insieme alle passioni e ai valori, per ritrovare la forza di tenere la schiena dritta anche e soprattutto tra le macerie».  Nasce sa simili suggestioni l’idea di dar vita ad un Festival della Letteratura nel segno del mito. Organizzata da Bruno Zarzaca, la rassegna è infatti intitolata “La memoria degli elefanti – I am Spartacus: eroi, valorosi e valori” (www.iamspartacus.ited andrà avanti da giovedì 1 ottobre a domenica 4 ottobre.

“L’eco di quella frase leggendaria – spiega Piedimonte – resa ancor più celebre dalla pellicola di Stanley Kubrick (Spartacus, Usa 1960) rimbomba ancor più forte nella dolente terra dove il mito di Spartacus è nato, quella Campania Felix oggi avvelenata da immondizie materiali (roghi e diossine) e umane (camorristi e mafiosi), e l’idea di una mobilitazione culturale, sotto forma di una rassegna di letteratura e molto altro, nasce da lì, dalla consapevolezza che quella frase, una denuncia e un appello allo stesso tempo, oggi possa e debba essere usata per riprendere il filo di un discorso interrotto, per provare a ritrovare la memoria, magari quella degli elefanti di Annibale, un altro glorioso condottiero legato alla storia dell’antica Capua».

Saranno quattro giorni di incontri, dibattiti, reading, musica e proiezioni, finalizzati anche, nel loro insieme, a raccogliere e lanciare nuove idee progettuali per la valorizzazione del patrimonio culturale della regione: non solo l’Anfiteatro Campano, il secondo anfiteatro italiano dopo il Colosseo, ma anche i tesori monumentali dell’intero Mezzogiorno, che attendono da decenni la dovuta attenzione da parte dei visitatori e della stampa di tutto il mondo.

Nasce sull’onda di queste visioni l’appuntamento inaugurale di giovedì 1 ottobre, che inizierà alle ore 19 e sarà dedicato a “La grande sfida di un grande patrimonio culturale da valorizzare”. Vi prenderanno parte, non certo a caso, l’ex ministro dei Beni culturali Massimo Bray e la storica dell’arte Rosanna Cioffi, prorettore della Seconda Università degli Studi di Napoli. Ci saranno inoltre Paola Villani, presidente del Corso di laurea in Scienze dei beni culturali dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli ed alcuni rappresentanti della stampa estera, quali Stefanie Sonnentag e Maarten van Aaldern. Quest’ultimo, già presidente dell’Associazione stampa estera in Italia, è autore del libro “Il Bello dell’Italia. Il Belpaese visto dai corrispondenti della stampa estera” (Albeggi Editore), che offrirà i primi, stimolanti spunti per l’apertura dei confronti.

Il libro di van Aaldern, da diciotto anni corrispondente del maggiore quotidiano olandese, De Telegraaf, per l’Italia e la Turchia, dà voce infatti ad un folto gruppo di corrispondenti della stampa estera in Italia, che tracciano un quadro esaltante del nostro Paese in considerazione delle ricchezze artistiche in esso custodite. «Il giudizio estero sul Paese – si legge nel libro di van Aaldern – non può essere ridotto al rating di qualche potente agenzia che controlla i conti o dal senso di superiorità di un nordeuropeo che può vantare un livello di corruzione più basso nel proprio Paese, perché l’Italia e l’immagine dell’Italia nel mondo, per la verità e per fortuna, sono molto più di questo e sono convinto che chi non vede nulla di buono nell’Italia deve cambiare occhiali, oppure Paese».

Venerdì 2 ottobre si discuterà perciò de “Il falso mito della cultura che non produce: le idee per il “brand” cultura nel Mezzogiorno” con la partecipazione di Sebastiano Maffettone, consigliere alla cultura presso la Presidenza della Regione Campania, Eduardo Scotti, segretario generale dell’Associazione “Parco della Memoria della Campania” e fondatore del Museo dello Sbarco di Salerno, Camilla Sgambato della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, Mariella Utili, direttore del Polo Museale della Campania e con Giuliano Volpe, Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici, nonché autore del volume “Patrimonio al futuro” , che sarà lo spunto di un dibattito in cui verrà anche presentato il progetto “Arena Spartacus”. Nella stessa serata a partire dalle ore 21 un lungo momento dedicato a Giancarlo Siani, il cui sacrificio si inserisce nel quadro tematico del “Eroi, valorosi e valori”.

Sabato, sempre alle 19, dibatto su “Ecomafie e traffici internazionali: la lotta alla criminalità organizzata”. Si partirà dagli spunti del volume di Enzo Ciconte, Francesco Forgione, Isaia Sales “Atlante delle Mafie” (Rubettino Editore) e del docufilm di Aldo Zappalà “Oltre Gomorra. Il Tesoro dei Boss: viaggio sui beni confiscati alle mafie”, coinvolgendo nella discussione, insieme con Sales e Zappalà, Giuliano Balbi, professore ordinario di Diritto penale alla Seconda Università degli Studi di Napoli, Diego Belliazzi del Ministero della Giustizia, Aldo De Chiara, Avvocato generale dello Stato presso la Corte di Appello di Salerno, Mariavaleria del Tufo, Pro Rettore e direttore della Scuola di Specializzazione per le professioni legali dell’Università Suor Orsola Benincasa, e Raffaello Magi, magistrato della Corte di Cassazione e giudice estensore della sentenza di primo grado del processo Spartacus. Musica, cinema e letteratura per il live show in programma nella stessa serata di sabato alle ore 21. Per parlare di “Grande schermo tra mitologie e letteratura” ci saranno i giornalisti-scrittori Natascia Festa, Armida Parisi e Roberto Conte. Su Cinema e Psicanalisi interverrà l’autore di “Cinema mente corpo”, lo psichiatra e cinefilo Ignazio Senatore.

Domenica 4 ottobre serata conclusiva del festival. Al dibattito su “Mezzogiorno dimenticato tra emergenza occupazione e legalità” ci saranno Federico Cafiero De Raho, procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, Adele Campanelli, Soprintendente per i beni archeologici della Campania, Luigi Riello, procuratore generale della Repubblica di Napoli,  Antonello Velardi, caporedattore centrale del quotidiano “Il Mattino”, con il giornalista e scrittore Andrea Manzi, primo direttore de “La Città” di Salerno, e con l’economista Massimo Lo Cicero.

 

Nella foto, l’Anfiteatro Campano


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