Un popolo di cittadini che non sa più niente perché è sepolto sotto una montagna immensa di informazione. Questo sta rischiando di diventare il nostro Paese durante la fase acuta, che stiamo vivendo, di stravolgimento e travolgimento dei mezzi di comunicazione, con un giornalismo che rischia di scomparire trascinando con sé, negli abissi dell’ignoranza, ogni possibile forma di libertà per la popolazione.
Uno scenario da brividi – eppure tremendamente reale – quello disegnato da Sandro Provvisionato per spiegare le ragioni alla base di una scelta importante: quella di dar vita a un master universitario capace di riportare le nuove leve del giornalismo nel solco del dovere costituzionale di approfondire, conoscere, capire, per continuare ad essere l’unico, strategico ponte fra l’opinione pubblica e il potere, secondo il dovere assegnato ai media dalla Costituzione.
Volto noto di Canale 5, conduttore di uno dei programmi d’inchiesta più seguiti, ‘Terra!,’ divenuto ormai un modello per intere generazioni di reporter, Provvisionato è al tempo stesso autore di libri che hanno fatto la storia vera di questo Paese, a cominciare da “Doveva Morire”, che oltre cinque anni fa anticipava i macabri scenari sul caso Moro che sarebbero emersi solo alcuni anni dopo, fino al recentissimo “Complici”, scritto con Stefania Limiti, che torna sul luogo del delitto Moro ed aggiunge imponenti rivelazioni, a partire dal patto segreto fra DC e BR per deviare il corso della storia italiana, come è poi ‘regolarmente’ accaduto.
Organizzato in collaborazione fra Misteri d’Italia (www.misteriditalia.it), il sito d’investigazione giornalistica guidato da Provvisionato, e l’Università di Studi Internazionali di Roma, l’UNINT, in partnership con Glocal University Network, il master è stato presentato alla stampa nei giorni scorsi con una conferenza nell’aula magna dell’Unit, all’Eur, dal titolo particolarmente significativo: “Il crimine partecipato”. Nel corso dell’incontro, infatti, sono state portate alla luce le mille sfaccettature di quella partecipazione corale ai delitti di cronaca che avviene oggi quotidianamente attraverso gli schermi della tv, da Garlasco a Brembate fino a Costigliole d’Asti e ai tantissimi altri casi recenti, e che appassiona oltre ogni aspettativa il pubblico, creando appunto quella partecipazione corale al crimine che va però incanalata dentro i binari giusti dell’informazione e della conoscenza.
Una conoscenza che – ha tenuto a ribadire Provvisionato – non potrà mai esistere se prescinde dalla storia di questo nostro Paese. «Quando parlo di Storia – spiega – mi riferisco alla cronaca dal dopoguerra ai nostri giorni, che la maggior parte dei giovani purtroppo ignora, e che invece rappresenta l’unica, indispensabile base per comprendere quello che accade oggi, come dimostra la lettura di un qualsiasi quotidiano o l’ascolto di un telegiornale».
Recuperare, dunque, le ragioni fondanti del giornalismo, quali l’approfondimento e la cronaca vera del nostro tempo: questo lo scopo principale del master, rivolto prevalentemente ad una generazione di studenti “allevati a pane e tweet”, dice Provvisionato, il quale non manca di ricordare «come oggi l’informazione rischi di restare circoscritta ai canonici 140 caratteri del ‘cinguettio’, con un livello di attenzione medio – spiega – che se prima calava dopo 20 minuti, oggi, ci dicono gli esperti, è già attestato a non oltre 7 minuti».
A dirigere il master insieme a Provvisionato sarà il criminologo Francesco Bruno, psichiatra, anche lui volto noto della tv. «Attraverso l’uso massiccio dei social network – osserva Bruno – siamo di fronte ad una rivoluzione della comunicazione, che era un tempo ‘formativa’ ed oggi diventa ‘trasformativa’, con un potente effetto di inconsapevole manipolazione». Si arriva così a modelli di società in cui «la sovranità si trasforma in audience, l’educazione si modella sulla base di parametri commerciali e nella scuola si parla di ‘crediti’, mentre la cittadinanza è ridotta al ruolo di ‘utenza’ e il potere si traduce sempre più nella capacità di direzionale l’informazione».
«Alla luce di così grandi sfide, l’Unint – fa sapere il sociologo Alessandro Ceci dell’Università – mette in campo non uno, ma due master: il primo in giornalismo investigativo e, a seguire, un secondo corso in criminologia, entrambi sotto la guida di Francesco Bruno».
Saranno master organizzati ‘a eventi’, secondo il modello dell’open session, e vedranno la partecipazione in aula anche di testimoni diretti dei fatti, filmati d’epoca, protagonisti.
Ma sarà soprattutto, ricorda Provvisionato, un percorso capace di formare professionisti in una attività che avrà sempre maggiore importanza per la democrazia e per la vita stessa del nostro Paese: il giornalismo investigativo.
Nella foto, la presentazione del master in giornalismo investigativo nella sede dell’Unit. In piedi, Sandro Provvisionato e, a sinistra, il criminologo Francesco Bruno.
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Un commento su “Il crimine partecipato – Parte a Roma il master in giornalismo investigativo guidato da Sandro Provvisionato”
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chiedo di essere contattato dal sig. provvisionato per comunicazioni che la riguardano. grazie . Ferorelli giovanni