Marino / Vacanze oceaniche per non pesare sullo Stato. E un futuro celeste

Se ne sono pensate di tutte. Marino a caccia dell’Orca Marina, una sorellastra che da anni vaga per gli oceani. Marino sub, normale hobby che gli è nato seguendo le trasmissioni degli Angela e, prima ancora, di Folco Quilici. L’amore per i pesci, a quanto pare il Pesce Palla, capace di infondere una tranquillità letargica, proprio quella del bell’addormentato tra i mafiosi prima, tra i cetacei poi. O voglia di Squalo, conseguenza dell’overdose di remake che inondano d’estate tutti i canali: specie che da Parlamento e Campidoglio (ricordate l’andreottiano Sbardella, lo Squalo?) ha presto trovato la via degli oceani. Lo studio delle maree, degli tsunami, per capire in anticipo cosa può accadere tra appalti, mazzette, cimici, blitz e inchieste. E proprio sui suoi Caraibi sta arrivando un uragano: s’era incazzato anche lui.

E alla fine ha svelato l’arcano. Non sono andato sul litorale a farmi le ferie – ecco il suo verbo – non ho fatto come Rutelli che le trascorreva ad Ostia per non pesare sulle casse dello Stato. Perchè non volevo far spendere per una scorta. E confessa: “Immaginate cosa sarebbe stato? I sopralluoghi delle forze dell’ordine, le bonifiche del territorio, la mia famiglia costretta ad andare al mare scortata. Per loro sarebbe stato un incubo”. Vi immaginate un carabiniere travestito da ombrellone per guardargli le spalle, seguirlo nelle scorribande in mare sotto un pattino? Dover nascondere pistole e fucili d’ordinanza sotto la sabbia che qualunque bimbo li trova e fa una strage?

E nel lungo tour tra gli amici americani, tra quei cieli a stelle e strisce, ha visto una scia luminosa aprirsi davanti a lui, indicandogli il cammino per il radioso futuro: sarà l’ambasciatore del verbo di Francesco per il mondo, parlerà con gli uccelli, ammaestrerà le mosche, renderà mansuete le zanzare. A quanto pare, infatti, gli ultimi yankee days sono stati molto impegnativi, da una capatina a casa di Bill de Blasio, il sindaco di New York, all’aperitivo con Michel Nutter, l’altro suo prestigioso omologo, il primo cittadino di Philadelphia. Tra chips, ketchup e pan cakes, hanno avuto modo di affrontare il tema della prossima visita del papa in Pennsylvania. E lui, il rande Marino, sarà il nostro Mosè che solca gli oceani: non in compagnia di un prefettuccio qualunque, un “personaggetto” come Gabrielli, ma di Francesco.

E chissenefrega che Matteo Orfini “lo aspetta” alla manifestazione “per la legalità e contro le mafie” del 3 settembre! Robacce da fessi mortali.

 

Nella foto, Ignazio Marino

 


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