Ma chi era Marco Polo? La Cina è vicina, ora, grazie a Cicciobello Chairman Rutelli

“Stare nel mondo che cambia si può. Basta non scegliere il ruolo del Coro nella Tragedia Greca: il Coro che commenta e si lamenta”. Eschilo che ribatte a Saviano?

Continua il Vate: “Nè voler scendere da soli da una scena in cui il mondo ci riconosce protagonisti, oggi non meno che nella Storia passata”. Forse Sofocle alla ricerca di un mondo perduto?

E poi. “L’interesse nazionale viene prima; e la continuità dell’impegno, anziché la rapsodicità, è la cosa più preziosa”. Oppure Euripide a riflettore sulle melodie elleniche?

Il Verbo del Vate è fermo. Ieratico. Forse cieco sul presente, come il mitico Tiresia dei tragici greci, ma proiettato sul futuro, aperto anzi spalancato al nuovo che avanza.

Le parole che profumano essenze balsamiche e orientali, sono frutto della Mente di Francesco Rutelli, una volta Cicciobello e ora pensatore che ci invidiano dal Tibet a Stoccolma, in attesa del prossimo Nobel (se lo contendono Pace e Letteratura).

E’ il nuovo ambasciatore che tesse con amore e pazienza i rapporti economici e culturali fra Italia e Cina, una vera Penelope che tutto il mondo ammira. E’ il paladino della nostra “Diplomazia Culturale”, nonché delle “Industrie creative” del nostro Paese che si affacciano con timore ma novella fiducia sull’immenso mercato giallo. E lui, Cicciobuono, tesse: oggi in qualità di “Presidente Priorità Cultura” e “Co-Chairman Silk Road Cities Alliance”.

E’ lo storico-filosofo, ora, che parla: “Non basta più dire che le classi emergenti cinesi guardano all’Italia per il richiamo della leggendaria Missione promossa da Marco Aurelio, o dei racconti del Milione di Marco Polo, o dei viaggi di Matteo Ricci: l’alta considerazione per questi legami millenari può e deve essere declinata nella contemporaneità: ecco la novità che si fa strada”.

All’Expo è stata un’autentica vedette, coccolata dai media. E si racconta: “La riunione a Milano col premier Matteo Renzi e il ministro Franceschini assieme a decine di ministri della Cultura lascia sperare in meglio”.

A quando una rentree fra i mortali, caso mai come titolare degli Esteri? O già studia per il Colle? Ma non è detto: ce lo invidia anche la Germania di frau Merkel. Nel suo pedigree, infatti, spicca la presidenza dell’Institute for Cultural Diplomacy di Berlino. Un presidenza Onu, a questo punto, è già matura…

 

nella foto Francesco Rutelli


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