PER FORTUNA CHE GALANTINO C’E’ A CACCIARE I LADRI DAL TEMPIO

Finalmente qualcuno osserva che il re è nudo. Che questa politica è marcia. Che i mercanti devono sloggiare dal tempio. Monsignor Nunzio Galantino, un pezzo grosso della nuova Chiesa di Bergoglio, ossia il segretario della un tempo conservatrice Cei, nell’ultimo documento che ha fatto infuriare i politici tutti, la Kasta nella sua globalità, ha solo avuto il coraggio di dire cose che i cittadini onesti pensano ogni giorno. Anzi, è stato fin troppo morbido e cortese nelle sue espressioni.

Ecco uno dei passaggi da mandare al rogo: “la politica di De Gasperi non è quella che siamo abituati a vedere oggi, vale a dire un puzzle di ambizioni personali all’interno di un piccolo harem di cooptati e furbi”. Breve analisi del periodo. Ha avuto la delicatezza, Galantino, di restringere le dimensioni del problema: “piccolo” harem, mentre è vasto, ampio, quanto le aule parlamentari, i consigli regionali, comunali, provinciali finchè esisteranno, i cda di tutte le partecipate e gli svariati Palazzi e palazzetti dove la politica marcia grufola i suoi affari. Poi “harem”, appunto: luogo dopo tutto di amori; mentre più giusto sarebbe stato parlare di porcilaia, mercato delle vacche, correndo il rischio, però, di una sacrosanta (stavolta) querela da parte di suini & bovini, giustamente risentiti per l’osceno raffronto. Quindi parla di “ambizioni”, “cooptati” e “furbi”: bazzecole, pinzellacchere. Evitando di premere sui vari acceleratori possibili e reali, come ladri, corrotti, mafiosi, collusi, contigui, complici, mazzettari, avvelenatori, e l’elenco potrebbe continuare per un bel po’. “Sei un ambizioso!”, e il politico s’inalbera. “Sei un furbetto!”, e si reinalbera, “sei un cooptato”, e troviamone uno, 1 solo fra tutti che non lo sia.

Da puro solletico, poi, il secondo passaggio: “il popolo da solo sbanda e i populismi sono un crimine di lesa maestà di pochi capi spregiudicati nei confronti di un popolo che freme e che chiede di essere portato a comprendere meglio la complessità dei passaggi della storia”. Qualche novità sotto il sole? Niente. La fotografia di quel che succede ogni giorno, tra una salvinata e l’altra.

Ma ecco che lorsignori sbottano e danno fuoco alle polveri. “Il Giuda degli anni 2000, un traditore dell’Italia” è la bolla infuocata dell’eurodeputato del Carroccio Gianluca Bonanno. Più pacato il CapoLega, che rinfodera i coglioni dei giorni scorsi ed è più british: “non so da quale uovo di Pasqua sia uscito Galantino”.

Ma se sono scontati i lamenti e insulti leghisti, forzisti e centristi, fanno venire i brividi gli ipocriti commenti a sinistra (sic). Inaugura il bestiario il cattolico Pd Giorgio Tonini: “ognuno risponde con la propria condotta e per noi parlano le tante cose fatte per contrastare la corruzione”. Sarebbe interessante scoprire quali: ma Tonini era appena di ritorno da un lungo viaggio su Marte. Osserva il nulla il renziano Davide Ermini: “A Galantino si potrebbe rispondere che se in politica abbiamo avuto i De Gasperi e i Galan, anche nella Chiesa c’erano i don Milani e i Marcinkus. Generalizzare è sempre sbagliato”.

Lo stupidario, sulla stessa lunghezza d’onda, è portato avanti dal cattolico Pd, ex Margherita, il potente ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio: “Non apprezzo un giudizio generalizzato, che non sa distinguere, alimenta le nostalgie, ingenera qualunquismo”. Poi l’affondo che lascia il segno: “gli ex pci hanno rimpianto Berlinguer, gli ex dc De Gasperi. Però la politica richiede l’intelligenza del tempo presente”. E se circola poco fosforo e molta pecunia i risultati sono questi. E lasciò il segno, l’anno scorso, la sceneggiata della consorte di Del Rio, scandalizzata in chiesa per l’omelia del parroco che invitava i fedeli a ribellarsi contro politici ladri e corrotti. E lei, inviperita, protestò col prete difendendo il maritino ‘politico onesto’.

Dieci cento parroci come quello, dieci cento Galantino. Le uniche voci di “sinistra” rimaste in questo deserto senza fine. Ma quando si ribellerà mai questo popolo bue?

 

Nella foto, monsignor Nunzio Galantino


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Un commento su “PER FORTUNA CHE GALANTINO C’E’ A CACCIARE I LADRI DAL TEMPIO”

  1. Ernesto Scura ha detto:

    Non so che farmene dei “pezzi grossi”.
    Amo i ragionamenti “sottili” non farciti di populismo

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