Arbitrati della cuccagna. Record “mondiale” per il mattonaro della primissima repubblica Edoardo Longarini, 1 miliardo e 300 milioni che possono significare la morte di cantieri aperti e ferrovie secondarie. L’arbitrato fortemente voluto dall’allora ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro, con un governo del tutto assente e solo i 5 Stelle in questi giorni sulle barricate.
Ma anche altri festeggiano. Un caso fresco fresco, anche se a cifre molto più contenute, un saldo estivo? Il bingo da 38 milioni vinto dalla Pessina Costruzioni, che fa dunque filotto: il 30 giugno tiene a battesimo l’Unità, qualche giorno dopo riceve la bella notizia dell’arbitrato andato a segno. A pagare sarà il big dell’energia A2A, ex Asm di Brescia.
Lasciano stupefatti le cifre. Un appalto da 60 milioni di euro per un totale di 25 chilometri di tubature da realizzare. Ma quanti, alla fine, hanno visto la luce? Appena un chilometro! Costato caro e salato, ora, per le casse di A2A. Un copione molto simile al caso Longarini, una vera lotteria per opere addirittura di ricostruzione post bellica praticamente mai realizzate (nei centri storici di Ancora, Macerata e Ariano Irpino).
Ma ecco qualche dettaglio in più sulla querelle Pessina-A2A. Il progetto nasce nel 2004 e prevede il teleriscaldamento di Novara. Scendono in campo, per realizzarlo, Pessina Costruzioni e Asm di Brescia (che poi diventerà A2A), le quali costituiscono fifty fifty la Asm Novara spa. Il progetto, però, rimane praticamente sulla carta. “Mai avviato – sostengono i vertici di A2A – per il venir meno delle condizioni economiche e dell’interesse del comune di Novara alla sua realizzazione”. I soci litigano, a fine 2012 la situazione precipita e i plenipotenziari della società milanese di costruzioni, ossia Massimo Pessina e Guido Stefanelli, si oppongono alla liquidazione della Novara spa. Da qui le carte bollate e l’arbitrato. Nel frattempo – ma sempre nel 2012 – il comune di Novara aveva adottato un provvedimento di risoluzione della convenzione di project financing con la stessa Novara spa “per grave inadempimento”.
La Pessina chiede 100 milioni di danni e attacca frontalmente l’ex socio “per aver dolosamente demolito la concessione ultraquarantennale sottoscritta nel 2006 per il teleriscaldamento di Novara”. E ora protesta per la “limitata liquidazione”. A2A, dal canto suo, fa appello, e chiede la sospensione dell’esecuzione.
Ecco come commenta i fatti l’agenzia AskaNews: “Il comportamento di A2A, propensa per ragioni interne ad affossare il progetto, ha impedito alla Pessina costruzioni di darvi esecuzione”. Gode già di buona stampa, il gruppo Pessina, fresco di Unità.
E per un cin cin in più, tutti i sabati, ora arriva la “posta del cuore di Matteo”, come titola Repubblica, sulle colonne una volta firmate da Antonio Gramsci. “Autografo tipo rotocalco anni 80, calligrafia piuttosto volitiva, con tanto di svolazzi e sottolineatura”, dentro un mare di tweet. “Pentito dell’appoggio a Marchionne?”, chiede Rita. “Io no. Tu?”. Cin cin.
Nella foto, Massimo Pessina
Per approfondire:
L’UNITA’ E’ RISORTA – ECCO GLI AUTORI DEL MIRACOLO
https://www.lavocedellevoci.it/?p=2455
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Un commento su “LA LOTTERIA DEGLI ARBITRATI. DOPO LONGARINI, ECCO PESSINA”