5 ANNI FA IL CONCORDIA / CONTINUA LA  SCENEGGIATA DELL’INCHINO

A cinque anni dalla tragedia del Costa Concordia continua la sceneggiata dell’inchino. A partire dal servizio del Tg1.

Possibile una fake new – così si “porta” oggi – ricicciata ancora? Una bufala di dimensioni tanto colossali reiterata all’infinito? Una cagata così pazzesca che neanche la mitica Potemkin?

Ma è la legge, bellezze: come recitano le sentenze di primo e secondo grado che hanno condannato ‘O comandante Francesco Schettino a 16 anni di galera. In attesa che il 20 aprile prossimo si pronunci la Cassazione in via definitiva. Definitiva?

Perchè errori, orrori & omissioni sono così evidenti e clamorosi che solo chi non vuol vedere non vede. A due mesi dalla tragedia la Voce, marzo 2011, ha scritto una cover story, seguita a fine anno da una seconda inchiesta, dove venivano descritti alcuni scenari mai presi in considerazione dalla procura di Arezzo, intenta invece a continuare nella sceneggiata dell’inchino.

Una pista che portava ai traffici di coca via navi da crociera, seguendo il filo rosso di quanto denunciato da un avvocato spagnolo, che un paio d’anni prima era stato testimone oculare d’un episodio simile, solo per una fortuita coincidenza non trasformatosi in tragedia.

E sulle stesse tracce ha cominciato a muoversi, due anni fa, la procura di Firenze: la pista dei traffici arcimilionari di polvere bianca a bordo delle navi da crociera, praticamente off limits da ogni giurisdizione e quindi ottime e abbondanti per traffici d’ogni tipo. Che fine ha mai fatto l’inchiesta gigliata?

Intanto, ‘O Comandante è più solo che mai. In attesa di quella Cassazione d’aprile. Dove rischia un aumento della pena, fino a 26 anni come chiede l’accusa. Mentre i suoi legali vogliono che quel processo sia rifatto: perchè, secondo loro, c’erano altri responsabili in quell’equipaggio che non hanno pagato il conto e hanno patteggiato. Ma resta sempre l’inchino: neanche per sogno a tirare in ballo la coca. Per carità.

Lui, Schettino, s’è fatto crescere la barba, da vero lupo di mare. Un lupo avvolto nei suoi misteri. Ecco come lo dipinge un sito: “vive isolato, vede solo i più stretti familiari. Non legge i giornali, non guarda la tivvù. Passeggia sulla sua spiaggia a Meta di Sorrento”. E osserva ‘O mare…

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COSTA CONCORDIA – LA PISTA RUSSA

2 marzo 2012

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