PANDEMIA / IMMERSI IN UN IPNOTIZZANTE TOTALITARISMO

E’ sbagliato parlare di ‘dittatura’, in questi tempi di pandemia. E’ più   giusto usare il termine di ‘totalitarismo’.

Lo spiega, in un suo scritto, il professor Matthias Desmet, psicologo, psicanalista, esperto di psicologia di massa, docente all’Università di Gent, in Belgio. Il concetto-base che viene espresso è quella sulla “formazione di massa” che in questi mesi sta prendendo, giorno dopo giorno, sempre più corpo. Come un vero virus.

Ecco le sue frasi, non poco illuminanti.

 

Matthias Desmet

I genitori che stanno vaccinando i loro figli con tanto entusiasmo stanno entrando in quello stato di coscienza tipico delle masse chiamato «formazione di massa». Questo cambiamento sociale avviene quando c’è o è stato un periodo di ansia fluttuante, ed è un passo sulla strada verso un totalitarismo di stato.

Il totalitarismo inizia sempre con una «formazione di massa» all’interno della popolazione. Non è la stessa cosa della dittatura: in una dittatura le persone obbediscono per paura del dittatore al vertice. Il totalitarismo è l’opposto: le persone sono come ipnotizzate dall’obbedienza «per il bene della collettività».

Vediamo cos’è la «formazione di massa». Trovare una nuova coesione come collettivo crea una soluzione all’ansia; la narrazione e l’ideologia che riguardano la pandemia e i vaccini sono diventati «oggetto dell’ansia». Quando l’ansia fluttuante [cioè senza una chiara causa] ha trovato un bersaglio, un oggetto, la gente sente che l’ansia sparisce, ha un senso; si crea un significato e un senso di solidarietà. Quando questo accade, la gente cambia.

Non sono più razionali e non pensano in modo critico come prima. Questo è il motivo per cui tutti conosciamo amici, un tempo intelligenti e compassionevoli, che ora sono ammutoliti e non ascoltano voci divergenti: sono intolleranti e persino meschini o crudeli. Nell’ipnosi, l’attenzione si restringe progressivamente fino a quando il soggetto non riesce a vedere al di fuori del suo punto di vista molto ristretto sulla realtà. La «formazione di massa» ha bisogno di quattro condizioni per realizzarsi [la prima cosa è l’isolamento sociale, cioè la mancanza di legami sociali; la seconda è la mancanza di un senso nella vita; la terza è la presenza di molta ansia fluttuante; la quarta è un forte malcontento psicologico].

Questo è successo ciò che sta accadendo. L’ansia e l’isolamento che molti hanno provato prima e durante la pandemia hanno trovato il loro perfetto «oggetto di ansia» saldamente ancorato alla narrativa sulla pandemia e sul vaccino. Non possono tollerare o consentire il dissenso o voci dissonanti; non vogliono nemmeno sentire qualsiasi domanda. Se si svegliano, la loro terribile ansia tornerà; chi gestisce la «formazione di massa» non può nemmeno permettere alla massa di svegliarsi, perché quando la massa si sveglia e vede la realtà si arrabbia con coloro che hanno creato il danno e talvolta li uccidono. La storia insegna che, chi ha gestito una «formazione di massa», viene sempre ucciso da quelli che erano ipnotizzati, che si svegliano e vedono di nuovo il mondo reale.

Questa è attualmente una crisi sociale e noi abbiamo un compito da svolgere.

– Il 30% delle persone è profondamente ipnotizzato.

– Il 40% non lo è, ma segue la massa. Se questo 40% non ascolta opinioni divergenti si unirà agli ipnotizzati.

– L’ultimo 30% non può essere ipnotizzato; deve continuare a far sentire la sua voce.

Nel totalitarismo, quando le ultime voci di dissenso si arrendono e tacciono, la massa comincia a commettere atrocità in nome della solidarietà e della collettività.

Il 30% non ipnotizzato è un insieme di diversi gruppi di diverse idee religiose e politiche. Se non trova un terreno comune per unirsi, perde; e, senza le voci coraggiose e costanti del dissenso, quel 40% cade nella «formazione di massa.


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