I vaccini che stanno per essere immessi sul mercato internazionale non sono sicuri, perché non sufficientemente testati. Compreso il primo lanciato da Pzifer-BioNTech.
METODI CRIMINALI
La clamorosa ammissione arriva nientemeno che dall’ex vicepresidente del colosso farmaceutico Pfizer, l’infettivologo Michael Yeadon, che in un confronto sui social ha così risposto ad un collega britannico: “Tutti i vaccini contro il Sars-CoV2 sono per definizione nuovi. Nessun vaccino candidato è in fase di sperimentazione da più di pochi mesi. Se l’uso di un tale vaccino è approvato in circostanze che non sono espressamente sperimentali, credo che i destinatari siano indotti in errore in misura criminale. Non c’è, infatti, proprio nessun volontario umano per il quale potrebbero esserci più di qualche mese di informazione sulla sicurezza della dose somministrata”.
Neanche nei lager nazisti.
Parole di fuoco, soprattutto se pronunciate da uno degli ex padroni del vapore, un infettivologo di rango, mentre l’attuale CEO di Pfizer è un veterinario, Albert Bourla, che ha perfino avuto la faccia di bronzo di vendere una bella fette delle azioni in suo possesso dell’azienda il giorno stesso dell’annuncio del lancio a Wall Street del vaccino Pfizer, guadagnando dieci volte tanto!
LE PERICOLOSE MODIFICHE GENETICHE
Ma altri campanelli d’allarme cominciano a suonare. Soprattutto sul fronte delle modifiche genetiche introdotte per creare i nuovi vaccini anti Covid: ben lontani dell’essere, oltre che efficaci, soprattutto sicuri.
Lo si evince da una serie di commenti e autorevoli pareri scientifici raccolti da un giornalista e scrittore americano trapiantato in Germania, William Engdhal.
Ecco cosa scrive in un corposo reportage. “Il vaccino Pfizer-BioNTech è sperimentale e lungi dall’essere garantito per essere sicuro, anche se Pfizer e il famoso dottor Anthony Fauci sembrano pronti a lanciarlo prima della fine dell’anno a centinaia di milioni di persone. Esseri umani”.
Che faranno invece da vere e proprie cavie.
Continua Engdhal: “La tecnologia sperimentale si basa su una manipolazione genetica piuttosto nuova, nota come modifica genetica. In un importante articolo della rivista ‘New York Council on Foreign Relations Foreign Affairs’ del 2018, Bill Gates ha promosso la nuova tecnologia di editing genetico CRISPR come in grado di ‘trasformare lo sviluppo globale’. Ha detto che la Fondazione Gates ha finanziato lo sviluppo nell’editing genetico per vaccini e altre applicazioni da un decennio”.
Si chiede e chiede Engdhal: “Ma la tecnologia che rompe e ripara i geni umani è davvero sicura? Dobbiamo davvero correre dei rischi dando un nuovo vaccino sperimentale mai usato prima sugli esseri umani? Contrariamente a quanto afferma Bill Gates la risposta scientifica è no, non è stato mai dimostrato che sia così sicuro. In un articolo recensito da esperti sulla rivista ‘Trend in Genetics’ dell’ottobre 2020, gli autori concludono che ‘la gamma di possibili eventi molecolari derivanti dall’editing del genoma è stata sottovalutata e la tecnologia rimane imprevedibile”.
EFFETTI COLLATERALI NASCOSTI
Continua Engdhal: “Il dottor Romeo Quijano, docente in pensione di farmacologia e tossicologia alla Facoltà di Medicina dell’Università di Manila, ha notato alcuni pericoli dell’editing sperimentale quando applicato ai vaccini umani. Quijano ci mette in guardia contro Il pericolo che il vaccino possa effettivamente ‘aumentare’ la patogenicità del virus, o renderlo più aggressivo, forse a causa del depotenziamento degli anticorpi (ADE), come è accaduto in studi precedenti sui vaccini testati sugli animali. Se ciò dovesse accadere in una grande sperimentazione umana, il risultato potrebbe essere disastroso. Questo grave effetto collaterale potrebbe non essere rilevato nemmeno da una sperimentazione clinica, specialmente nel caso di sperimentazioni cliniche fortemente distorte o condizionate da conflitti di interesse che coinvolgono le aziende produttrici di vaccini. Anche quando viene rilevato un effetto collaterale grave, di solito viene spazzato via sotto il tappeto”.
E ancora: “Tra gli altri pericoli, i vaccini virali potrebbero ricombinarsi con virus naturali e produrre virus ibridi che potrebbero avere proprietà indesiderate che influenzano la trasmissione o la virulenza. I possibili risultati della ricombinazione sono praticamente impossibili da quantificare con precisione, dati gli strumenti e le conoscenze a disposizione. I rischi sono reali, tuttavia, come evidenziato dall’emergere di tipi di virus mutanti, dall’aumentata patogenicità e dagli effetti avversi gravi e inattesi (compresi i decessi) a seguito di campagne di vaccinazione di massa casuali e precedenti tentativi falliti di sviluppo di vaccini chimerici utilizzando la tecnologia dell’ingegneria genetica”.
LE RESPONSABILITA’ DI BILL GATES
Poi un pesante j’accuse: “Bill Gates, i produttori di vaccini mRNA tra cui Pfizer/BioNTec e Moderna, e i loro stretti alleati come il dottor Fauci del NIAD, stanno chiaramente giocando con le vite umane nella loro corsa per introdurre questi vaccini sperimentali nei nostri corpi. In particolare lo stesso Fauci e il suo NIAD detengono il brevetto per un vaccino contro la dengue chiamato Dengvaxia, commercializzato da Sanofi-Pasteur e promosso come vaccino essenziale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (di cui Gates è il principale finanziatore, ndr) dal 2016. Robert Kennedy junior ha osservato che Fauci e NIAD ‘sapevano dagli studi clinici che c’era un problema con la risposta immunitaria paradossale, ma lo hanno comunque somministrato a diverse centinaia di migliaia di bambini nelle Filippine. Si stima che fino a 600 bambini vaccinati siano morti prima che il governo interrompesse le vaccinazioni’”.
Infine. “E’ chiaro che il consolidato principio di precauzione – il quale prescrive, se in serio dubbio, di non procedere alla vaccinazione – viene ignorato da Fauci, Pfizer/BioNTech e altri mentre si affrettano ad approvare il nuovo vaccino mRNA contro il coronavirus. La tecnologia Messenger RNA deve ancora produrre un farmaco approvato. Figuriamoci un vaccino”.
GLI STRANI RAPPORTI DI BIONTECH CON LA CINA
Diamo un’occhiata a BioNTech, il partner di Pfizer nella produzione del super vaccino che per primo ha tagliato il traguardo a velocità supersonica.
Nasce appena dodici anni fa a Meinz, in Germania, e comincia subito a sviluppare la tecnica dell’mRNA. A settembre 2019 – quindi a pochissimi mesi dallo scoppio della pandemia – firma un accordo con la Bill & Milinda Gates Foundation, che provvede a finanziare in modo cospicuo le sue ricerche. Viene prevista una cooperazione nello sviluppo di nuove tecniche mRNA per il trattamento del cancro e dell’HIV.
Nello stesso periodo, guarda caso, BionTech sigla un altro accordo: stavolta addirittura con uno dei più grossi produttori di farmaci in Cina, ‘Shangai Fosun Pharmaceutical Co.Ltd (Fosun Pharma, per i fans), teso a sviluppare una versione del suo vaccino mRNA per nuovi coronavirus, a favore del mercato cinese.
Il presidente di Fosun, Ai-Min Hui, dichiara: “Il test del primo soggetto cinese con BNT 162b1 segna un passo importante nel programma globale di co-sviluppo in Cina. Stiamo lavorando a stretto contatto con BioNTech e le autorità di regolamentazione per valutare la sicurezza ed efficacia di BNT 162b1 e altri candidati per il vaccino mRNA”.
Parole non poco criptiche, ma che suggellano uno strano patto scientifico tra Germania e Cina, fino ad oggi ai tutti sconosciuto.
La circostanza fa sobbalzare Engdhal che scrive: “Ciò significa che la stessa azienda biotecnologica tedesca è dietro i vaccini contro la febbre catarrale degli ovini che vengono rapidamente distribuiti in Cina, negli Stati Uniti e nell’Unione europea. Il vaccino sta attraversando un rapido processo di approvazione in un momento così allarmante”.
E continua: “le autorità degli Stati Uniti e in Europa, e probabilmente anche in Cina, hanno rinunciato ai test sugli animali standard utilizzando furetti o topi e sono passate direttamente a ‘cavie’ umane. I test sull’uomo sono iniziati alla fine di luglio e all’inizio di agosto. Tre mesi sono inauditi per testare un nuovo vaccino”.
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