Continuano a dare i numeri al lotto sulla pelle dei cittadini, le aziende farmaceutiche impegnate nella frenetica corsa arcimiliardaria al vaccino anti Covid.
Ma la performance appena messa a segno del colosso britannico di origini svedesi, AstraZeneca, supera tutte le precedenti. E’ la più vergognosa e la più scandalosa fino ad oggi messa in campo: da manette immediate per i boss che la guidano, avallati nientemeno che dal gotha scientifico dell’Università di Oxford.
Una vera e propria associazione a delinquere. Per costituire la quale occorrono tre soggetti: infatti il terzo della band è l’istituto di Pomezia, che c’entra come il cavolo a merenda nell’accorsato tris.
Vediamo gli incredibili fatti, tappa per tappa. Tutto nel giro di poche ore.
La prima a suonare le trombe, una settimana fa, è Pfizer, che annuncia il suo vaccino efficace al 90 per cento.
Tre giorni dopo rulla i tamburi la connazionale statunitense Moderna, che proclama il 94 per cento di efficacia.
Il giorno dopo torna Pfizer in campo, che aumenta di quello 0,5 per cento necessario per superare Moderna: 94,5 per cento.
Il manicomio criminale sembra ormai al completo. Ma è solo una pia illusione.
Oggi, 23 novembre, il colpo da novanta, è il caso di dirlo. Fa il suo ingresso in scena AstraZeneca, che fino ad alcune settimane fa sembrava la favorita per la vittoria finale.
Scandiamo le ore. Alle 11 e 30 l’Agenzia Giornalistica Italia, AGI per i suoi fans, batte la notizia: “Il vaccino AstraZeneca è efficace al 90 per cento in condizioni ottimali di somministrazione”. Viene annunciato un potenziale produttivo da 3 miliardi di dosi per il 2021, ad un prezzo molto competitivo, cioè 2 euro e 80 a dose.
Alle 13 e 30 è il Corriere della Sera ad aggiornare la situazione. E titola il suo articolo: “Vaccino AstraZeneca è efficace al 70 per cento. L’annuncio di Oxford”.
Ohibò! Come è possibile aver perso 20 punti percentuali in sole 2 ore? Una marcia del gambero in piena regola o cosa?
Leggendo bene il servizio del Corsera, si viene a sapere che – sulla base di test e sperimentazioni effettuate – attraverso la somministrazione di due dosi intere di vaccino, adeguatamente distanziate, il vaccino ha un effetto di protezione pari al 62 per cento.
Niente, una vera bolla di sapone.
Ma dosando in modo diverso, ossia assumendo mezza dose e dopo un mese una dose intera, l’efficacia balza magicamente al 90 per cento. Per la serie: se ne assumi di meno va molto meglio.
Gli esperti di Oxford hanno quindi calcolato, da bravi scolaretti, l’efficacia media, che è pari al 70 per cento. Da qui la notizia data nel titolo dal Corsera.
Sorge spontaneo un domandone: ma ci sono o ci fanno? Possibile che i Soloni di ricerca & medicina abbiano voglia di scherzare con la salute della gente a tal punto? Si rendono almeno conto dei danni che stanno producendo? Delle picconate alla loro residua credibilità che si stanno autoinfliggendo?
I Vate(r) di casa nostra, dal canto loro continuano nella litania. I vaccini che stiamo già acquistando sono sicuri al 1000 per 1000, super testati, super certificati, super doc.
Avete sentito domenica da Lucia Annunziata le farneticazioni di Nicola Magrini, capo dell’AIFA, l’associazione italiana delle industrie farmaceutiche, pronto ad immolarsi sul fuoco per garantire la sicurezza e l’efficacia dei vaccini che arriveranno da noi?
Avete sentito il capo di Italia Viva Matteo Renzi parlare di obbligo assoluto e totale per imporre il vaccino a tutti?
E alcuni esponenti governativi invocare l’intervento dell’Esercito per costringere gli italiani a sottoporsi al vaccino?
Neanche ai tempi dei nazisti.
Qui ti vogliono costringere con la forza a beccarti un vaccino per niente sicuro, che chi sta bene il Covid se lo becca sul serio e/o si becca un altro guaio collaterale, fisico o neurologico che sia.
Siamo in un Lager o in un Gulag?
E nessuno apre bocca, muove un dito?
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