Missione in assoluto impossibile contenere in 50 righe il fiume in piena dei media intenti a raccontare l’‘habemus president”, che con una poderosa pedata sloggia dalla Casa Bianca l’indigesto miliardario traghettato in politica dai repubblicani, colpevole il totale deficit di leader elettoralmente spendibili. Permane il mistero sulla designazione, nel 2016, di un imprenditore prossimo alla bancarotta, dunque figurarsi se in grado di gestire l’impero economico degli States. Il racconto sull’evento che restituisce al mondo il prezioso bene della normalità è insomma possibile solo per titoli, più quattro, cinque righe.
Milioni di dollari al presidente degli States. Tale Emily Murphy (trumpiana?) ha titolo per assegnarli e finanziare la transizione tra l’eletto e il predecessore, ma a 36 ore dalla vittoria Biden non li ha ancora ricevuti, nonostante il dettato della legge che garantisce al neo presidente di governare dal primo giorno del mandato.
Tra le priorità di Biden la liberalizzazione degli scambi commerciali anche con l’Europa.
Trump, nonostante l’ostinazione a non riconoscere la vittoria di Biden, si adatta al ruolo di pensionato e si dedica al golf, ma in combutta con gli ‘amici’ del network Fox News cinguetta in video, a ruota libera con l’unico titolo ‘Frode’ rivolto al ‘nemico Biden, ma perfino i social a lui fedele sono costretti a commentare i video con la scritta “Questa dichiarazione su una frode elettorale è contestata”.
Congratulazioni congelate al neo presidente di Putin, della Cina (nel 2016 si era complimentata con Trump il giorno dopo). In Italia aspetta la borgatara Meloni, che da Trump mediante la mediazione di Bannon (prima dell’arresto), riceveva ingenti finanziamenti. Come tutti i delusi destrofili anche lei rinvia gli auguri all’esito di ricorsi legali.
Come gran parte della stampa non solo Usa, in pieno lancio del suo nuovo libro (!), Saviano accusa Trump di brigare con i ricorsi contro l’elezione di Biden per impugnare l’arma del ‘disturbo’ e ottenere in cambio l’assoluzione per i reati finanziari e fiscali a cui dovrà rispondere, per aver perso l’immunità. Evento nell’evento è la valanga di voti per Kamala Harris, vice (probabilmente sarà più determinante di un normale numero due) e come effetto collaterale una consistente presenza femminile nel governo Biden.
Effetto Biden sulla finanza. Lo yuan cinese si rafforza, in ottima salute le borse europee, in calo lo spread, Tokio +2%, fiducia dei mercati finanziari, ottimismo sul ridimensionamento dei dazi imposti da Trump ai prodotti cinesi ed europei, all’insegna del ‘First America’
A proposito di Bannon, padrino prima di Salvini poi della Meloni, anello di congiunzione con l’Italia del ricco populismo di associazioni religiose integraliste, Facebook, You Tube e Twitter hanno rimosso (incitava alla violenza) un video dell’ex stratega di Trump, che data per certa la rielezione del tycoon, gli suggeriva di decapitare il celebre immunologo Fauci e il direttore del Fbi Christopher Wray, di impalarli nei cancelli della Casa Bianca.
Sollievo del Vaticano per l’esito del voto in Usa. Nessuna meraviglia con una Papa anti populista come Bergoglio.
Repubblicani rispettosi delle istituzioni: George W. Bush si è congratulato con Biden, e con Kamala Harris “per la storica elezione alla vice presidenza”.
Non perde tempo Joe Biden. America di nuovo negli accordi di Parigi sul clima e nell’Organizzazione Mondiale della Sanità; sì all’accoglienza dei bambini entrati illegalmente negli Stati, abrogazione della legge sull’immunità dei fabbricanti di armi accusati di uso improprio di pistole e fucili, controllo sui precedenti penali di chi compra un’arma da fuoco, ripristino delle norme ambientali e sanitarie introdotte da Obama. Subito provvedimenti anti Covid, la nomina di una task force di altissimo profilo che governerà proposte come i dispositivi di protezione individuale, prestiti a piccole imprese, piani per migliorare la salute pubblica e trasformare le iniziative in un progetto organico.
Biden alla Casa Bianca potrebbe innescare una nuova stagione Usa-Gran Bretagna e segnare l’ora del tramonto per il populista Boris Johnson, battezzato dal quotidiano ‘Observer’ come un mini Trump.L’ex presidente, perde il partner, che lo esortava a spingere al massimo l’acceleratore della Brexit, a liberarsi dalle catene dell’Unione Europea e ad abbracciare un disinvolto rapporto commerciale con gli Usa. Biden non dimenticherà i commenti razzisti di Johnson su Obama e la servile devozione nei confronti di Trump”.
I social inglesi: “Dopo un biondo populista, potrebbe caderne un altro”
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