Ce n’è di buone ragioni per ricredersi sulla lucidità celebrale degli anglofili e le fornisce la follia English-Usa che ha provocato numeri terrificanti di morti da coronavirus, colpi devastanti alle rispettive economie e credito sotto zero al livello della loro efficienza sanitaria.
Ecco l’ultima di Trump, che tenta l’estrema difesa dalla gigantesca incazzatura degli americani per la sua superficialità nell’impatto con la pandemia: “Riaprire presto, anche a costo di più morti”, dice ai milioni di potenziali vittime del Covid-19 che non sono tutelate da un sistema sanitario pubblico e a chi, pur potendosi affidare all’assistenza privata rischia la vita per l’insufficienza dei centri di terapia intensiva e rianimazione. Il concetto lo ha confermato Abc News. Ha chiesto a Trump: “Si perderanno altre vite per riaprire l’economia?” Risposta: “Sarà possibile perché’ non resteremo confinati nelle nostre case”. Pompeo, fedele subordinato del presidente, senza uno straccio di prova, aveva improvvidamente sostenuto l’ipotesi del coronavirus in libera uscita da un laboratorio di Wuhan e si clamorosamente smentito. Aveva raccontato che i più grandi esperti avrebbero addebitato a ricercatori cinesi la creazione del virus. Sputtanato da scienziati di tutto il mondo e dello stesso staff di virologi delle Casa Bianca, nonché dai servizi segreti Usa, Pompeo si è detto d’accordo sulla falsità di quanto affermato in sintonia con un Trump terrorizzato dal sorpasso del democratico Biden nei sondaggi sul gradimento degli americani.
In chiaroscuro l’immagine dell’Italia colpita dalla pandemia: esemplare la disciplina mostrata nel rispetto delle restrizioni, da Nobel della generosità individuale e collettiva la risposta all’emergenza di medici, infermieri, volontari, superlativa la creatività al servizio della ricerca, dell’assistenza, dell’arrangiarsi in situazioni di estrema difficoltà; commoventi le manifestazioni di orgoglio nazionale, straordinari gli esempi di solidarietà, stupefacenti i contributi scientifici di nostri medici e ricercatori in tema di terapia e di antidoto preventivo del virus.
Per fortuna sporadici, statisticamente irrilevanti, sono i casi di trasgressioni agli obblighi per azzerare il diffondersi del contagio, ma grave e su cui meditare senza indulgenza il caos dello strumento primario per impedire il diffondersi del Covid-19: quando era determinante proteggersi e proteggere con le mascherine, virologi di fama hanno rilasciato dichiarazioni ‘criminali’ sulla loro inutilità, probabilmente perché informati delle difficoltà di fornirle nella dimensione di molti decine di milioni al giorno. La caccia alla mascherina, in piena confusione sul tipo di protezione del fondamentale strumento sanitario hanno messo le mani la speculazione e in qualche caso l’avidità di truffatori. Presidi del valore di centesimi di euro venduti a prezzi da mercato nero, società fantasma autorizzate a smerciare esemplari non certificati, medici e infermieri di reparti con rischio altissimo non protetti, prezzi esorbitanti imposti dalle farmacie, confusione sul potenziale protettivo dei tre diversi tipi di mascherine. Quanti sanno delle ‘egoiste’ che proteggono solo chi le indossa, delle ‘altruiste’, in grado di solo tutelare gli altri e delle ‘intelligenti’, che mettono al sicuro gli uni e gli altri? E poi, quali sono riutilizzabili, da sanificare, mono uso? La cronaca racconta di Irene Pivetti, ex presidente della Camera, politica di lungo corso: sequestro di 250 mila mascherine riconducibili alla Only Italia Logistics, societa’ amministrata dalla Pivetti. L’operazione è della guardia di finanza. La procura di Savona indaga sulla società per i reati di ricettazione, frode nell’esercizio del commercio, vendita di cose con impronte contraffatte e violazioni alla legge doganale. E poi la criminalità organizzata, in pieno fermento per investire soldi sporchi nell’acquisizione di immobili, attività commerciali e industriali vicine al fallimento. Purtroppo anche questa è l‘Italia.
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