Il j’accuse del celebre giornalista e documentarista John Pilger.
“E’ stata dichiarata una pandemia, ma non per i 24.600 che muoiono ogni giorno per fame e non per i 3.000 bambini che muoiono ogni giorno a causa della malaria prevenibile e non per le 10.000 persone che muoiono ogni giorno perché gli viene negata l’assistenza sanitaria, e non è stata dichiarata per le centinaia di venezuelani e iraniani che muoiono ogni giorno perché il blocco sanzioni dell’America nega loro le medicine salvavita e tanto meno per le centinaia di bambini in gran parte bombardati o morti di fame ogni giorno nello Yemen in una guerra scatenata e continuata, proficuamente, da America e Gran Bretagna”.
Continua Pilger: “Sotto la copertura del coronavirus, gli Stati Uniti stanno conducendo una guerra contro la Cina. I divieti di viaggio razzisti e l’isteria dei media non sono approvati dall’OMS”.
Nel 2016 Pilger ha prodotto il documentario “The Coming War of China”, avvertendo che gli Stati Uniti stavano mobilitando sempre più le proprie forze alleate in tutta l’Asia per una guerra con la Cina.
Nel 2019, poi, ha prodotto il documentario “The Dirty War”, per denunciare le totali carenze del National Health Service. In esso parla di come il servizio sanitario nazionale britannico sia stato costantemente e segretamente privatizzato, con conseguenze mortali per le classi povere e lavoratrici del Paese.
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