MOSTRI DEL CIRCEO / IL J’ACCUSE DI LETIZIA LOPEZ

I mostri del Circeo sono stati protetti molto in alto.

L’accusa, a 45 anni da quelle aberrazioni che culminarono nell’assassinio di Rosaria Lopez, arriva dalla sorella, Letizia, che oggi ha 68 anni e all’epoca della tragedia si trovava in Sicilia, terra d’origine della famiglia, incinta.

Rosaria e l’amica Donatella Colasanti vennero sequestrate, abusate nella famigerata villa del Circeo e la prima morì a causa delle ferite gravissime.

Il seguente processo fece molto scalpore. Alla sbarra quei mostri, i ragazzi della ‘Roma bene’, ossia Angelo Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido. I loro crimini sono stati magistralmente ricostruiti da Ferdinando Imposimato, che fu anche legale delle famiglie delle vittime.

Letizia è molto polemica, oggi, su come i tre hanno pagato molto meno di quello che avrebbero meritato. Ecco il suo j’accuse.

“Quei tre, con un ergastolo a vita, sono usciti nel silenzio più totale, l’hanno passata tutto sommato liscia. Le istituzioni hanno sbagliato. Senza dubbio quei tre hanno avuto aiuto chissà da chi, perché uno come Izzo che dopo cinque anni diventa un collaboratore di giustizia non è credibile, è del tutto anomalo. Da quando avevano 14 anni esercitavano violenza senza mai un processo e nessuna condanna. Tant’è che una ragazza ad un processo disse al giudice che per fare qualcosa stavano aspettando che morisse qualcuno: infatti dopo è successo. Hanno ammazzato e poi sono usciti”.

Da rammentare che Andrea Ghira, mai catturato dalla giustizia italiana, ha certo goduto di alte coperture, potendo tranquillamente fuggire in Spagna dove si arruolò nella Legione Straniera iberica. Sarebbe poi morto di overdose nel 1994: un fatto, però, ufficialmente mai venuto a galla e la sua morte non è stata mai accertata.

Accusa Letizia Lopez. “Andrea Ghira non era tra le foto segnaletiche, è stato il più furbo. Conoscendo la storia della famiglia di Ghira, la sorella della madre abitava tra la Spagna e la Francia e aveva un figlio maschio. Io considero l’ipotesi di una sostituzione di persona per salvarlo, ma mai nessuno ha indagato anche lì”.

Né mai qualcuno ha pensato di effettuare alcun test del Dna, ormai all’ordine del giorno.

 


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