A chi affidare la sceneggiatura del film “Questa pazza, pazza politica?” Consultato, Woody Allen ha declinato l’invito con una smorfia di disgusto, Picone e Ficarra si sono defilati con un plausibile “siamo impegnati con Striscia la notizia”, Checco Zalone si è dichiarato in stato di ebbrezza da strepitoso successo del suo ultimo film. Deve passare la sbornia. Il sì lo regala il capo comico della compagnia itinerante di avanspettacolo ‘Fatevi una risata’. Il prezzo dell’ingaggio è modesto, la resa comica del loro copione è assicurata. Atto primo. Personaggio Matteo Salvini, interprete Matteo Salvini. Nel fondale della scena la sagoma della nave Gregoretti, in mare aperto da molti giorni, con il suo carico di esseri umani, che dopo il calvario del tragico esodo dalle loro terre martoriate, sono stati costretti da un editto disumano di Salvini a prolungare il martirio a bordo della nave che li ha salvati dalla morte nel Mediterraneo. Un attore generico, una comparsa, legge la richiesta della Procura alla commissione del Senato per le autorizzazioni a procedere di autorizzare il processo a carico dell’ex ministro, per sequestro di persona e abuso d’ufficio. Completa la scena lo scatolone che accoglierà i voti di domenica 26 Gennaio per l’elezione del prossino governatore in Emilia-Romagna. In un angolo il doppio conciliabolo di Salvini con personaggi e interpreti della destra, di Zingaretti e Di Maio con quelli del governo demostellato. Atto secondo e ultimo. Salvini mostra il poster elettorale che lo ritrae coperto solo da un perizoma, il corpo sanguinante, trafitto da frecce con il simbolo Pd/5Stelle. Il ‘truce’, con abilità da prestigiatore tira via dal cappello a cilindro una colomba, che nel becco stringe il cartello ‘Salvini innocente’. Da una tasca segreta estrae un foulard con la scritta “processatemi”. Il numero si conclude con la proiezione su grande schermo di una diapositiva: il titolo è “5 a 5”, la didascalia spiega che assenti per protesta al momento del voto Pd e 5Stelle, con precisione chirurgica i 5 componenti della Lega hanno votato sì al processo del loro dio e cinque della destra hanno votato no. In caso di parità, così stabilisce il regolamento, prevale i sì. Ridicolo l’autogol di Salvini che si auto processerebbe? Lo sconcerto supera la comicità. Il truce autore di ‘porti chiusi’ e di ‘che i migranti crepino pure in mare’ pensa di strappare voti per la candidata evanescente della Lega Bergonzoni attirando la ’pietas’ degli elettori su di sé, vittima di un complotto del Pd. I dem e 5Stelle buttano a mare l’occasione di scaricare su Salvini una serie di sì al processo. Con loro in aula il ‘questa vince, questa perde’ sarebbe fallito. Comunque non dovrebbe essere difficile smontare il progetto dell’ex ministro, grazie al contributo rilevante delle sardine, che alternano risate di scherno per le infamie della Lega a serissimo antagonismo. La decisione finale sul futuro giudiziario di Salvini spetterà al Senato e in quella sede i suoi compari ribalteranno il voto della commissione con un compatto ‘no’. Pd e 5Stelle non si asterranno e alle spalla ci saà l’esito del voto in Emilia-Romagna. Chissà vedremo se il finale sarà abbastanza comico da giustificare l’ambizione a competere con ‘Tolo Tolo’ di Zalone. Risate? Mah, forse è saggio affidare la stesura del copione ‘Italia politica’ a un drammaturgo, di quelli seri.
Migranti: “Si tratta sfatarele frasi di propaganda che vogliono convincerci che il pericolo sono gli immigrati. Trovo sbagliato fare campagna elettorale sulla loro pelle”. Non lo dice Papa Francesco e neppure don Ciotti, neppure Zingaretti. Sono parole di Massimiliano Rugo, già consigliere comunale di Bibbona nel gruppo Fratelli d’Italia, ex componente della direzione provinciale livornese, che dice ciao (non Bella ciao. Solo ciao) alla Meloni e si appresta a salire a bordo della Sea Watch, la nave della capitana Carola Racket, per salvare migranti in mare. Silenzio tombale in casa Meloni. Potrebbe essere alle prese con un doloroso travaso di bile.
Al ‘mezzogiorno di fuoco’ emiliano, appassionante spaghetti western, manca solo la colonna sonora firmata da Ennio Morricone. Giovedì sera in Val d’Enza , Salvini in piazza della Repubblica, Sartori e sardine in piazza Grassi a solo duecento metri di distanza. Venerdì, ultimo giorno di comizi, Salvini a Ravenna, sardine, pochi chilometri più in là, saranno al Papeete, beach club dove l’ex ministro, mentre tracannava un mojito, ha proclamato la fine del governo gialloverde. “Tutti a fare il bagno al Papeete” è l’invito delle sardine per il pomeriggio di sabato 25,vigilia del voto per le regionali.
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