CITTA’ DELLA SCIENZA / IL J’ACCUSE DI 24 RICERCATORI

Rivolta del mondo scientifico e culturale contro il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, per le scelte ai vertici di Città della Scienza, il “gioiello” creato dal fisico Vittorio Sivestrini quasi 40 anni fa e oggi affondato in pastoie politico-clientelari.

24 firme di prestigiosi ricercatori e studiosi, infatti, hanno firmato un pesante j’accuse contro il recente blitz del numero uno di palazzo Santa Lucia, con cui è stato fiondato al vertice della Fondazione Idis, che da anni porta avanti Città della Scienza, uno dei pezzi da novanta della Dc degli anni ’80, Riccardo Villari, una storia cresciuta all’ombra dello scudocrociato targato Enzo Scotti, poi transitata per mezzo arco costituzionale.

Riccardo Villari

Nonostante di professione Villari sia un medico, è stato unanimemente dichiarato da tutti i ricercatori che hanno sottoscritto l’appello come la sua figura sia del tutto inadatta a ricoprire quel ruolo, e che si tratti di un vero cazzotto in faccia alla lunga e gloriosa storia del presidio scientifico e culturale acquartierato sui terreni della ex Italsider, a Bagnoli.

Ecco alcuni passaggi salienti del j’accuse, lanciato anche dalla rivista Scienzainrete.it

“Non discutiamo le capacità dei singoli, ciò che lascia fortemente perplessi è il metodo con cui è avvenuta la designazione. La scienza, e anche la comunicazione della scienza, per potersi sviluppare e operare al meglio hanno bisogno di un ampio grado di autonomia. In tutti i paesi democratici le istituzioni politiche riconoscono questa autonomia e molto spesso la rispettano. L’autonomia, però, deve sempre essere accompagnata dal merito. Chi dirige un’istituzione scientifica o di comunicazione della scienza deve essere una persona esperta ed autorevole. Riconosciuta come tale sul luogo di lavoro e all’estero”.

Continua l’appello: “Per intenderci, a nessuno verrebbe in mente di eleggere a segretario generale del Cern un politico tedesco o francese o italiano. Alla guida del Cern va sempre un fisico. Lo stesso si può dire accade in tutti i musei scientifici del mondo”.

Tra i firmatari dell’appello, Enrico Alleva, accademico dei Lincei e per anni direttore della stazione zoologica di Napoli Anton Dohrn; Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana; Massimo Capaccioli, ex direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte a Napoli; Ugo Leone, ambientalista, docente alla Federico II ed ex direttore del Parco Nazionale del Vesuvio; Lamberto Maffei, presidente dell’Accademia dei Lincei; Nicoletta Maraschio, presidente dell’Accademia della Crusca; Paola Scampoli, docente di fisica all’Università di Berna e alla Federico II; Paola Votano, ex direttrice dei Laboratori nazionali del Gran Sasso.

Così replica De Luca: “A Città della Scienza avevamo molti scienziati impegnati, che da buoni scienziati hanno portato al fallimento dell’azienda. A conferma del fatto che la creatività non sempre si sposa con la capacità di gestione”.

E poi: “Alla fine occorrono i soldi, le banche, si devono pagare gli interessi, il personale, la sorveglianza”.

Quando la politica vola alto.


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