Mentre Donald Trump recita la sceneggiata per comprare la Groenlandia dalla Danimarca, la Russia di Vladimir Putin pensa al presente e al futuro delle sue estreme regioni artiche.
E’ infatti appena cominciato il lungo viaggio della prima piattaforma nucleare galleggiante concepita, progettata e costruita al mondo, la “Akademik Lomonosov”, salpata da Murmansk e destinata a raggiungere per fine settembre, dopo una traversata da migliaia di chilometri, il piccolo porto di Pevek, situato nella regione della estremità orientale russa di Chukotka.
Lo scopo è preciso. Fornire l’energia sufficiente per tutta quell’area, visto che non è possibile realizzare impianti tradizionali.
“Non ci sono esperienze similari al mondo”, osserva il direttore di Rosenergertoam, la società che ha realizzato la gigantesca piattaforma galleggiante.
Una piattaforma lunga 140 metri e con bordo due reattori KLT-4OS, dotati di uno speciale sistema di sicurezza. Così sofisticato da non prevedere conseguenze o danni, per i due reattori, anche in caso di incidente, impatto, disastro naturale e via di questo passo.
I due reattori sono in grado di produrre 70 megawatt di elettricità e 50 giga calorie all’ora.
L’entrata in funzione della piattaforma è prevista per la fine di questo anno.
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